Un approccio integrato che fa delle differenze (delle conoscenze) una ricchezza (di obiettivi). L’ultima frontiera della lotta al cancro mette al centro il lavoro di clinici, ricercatori, pazienti, Terzo Settore ma anche esperti di previdenza sociale, innovatori, filosofi e psicologi. È una delle conclusioni a cui è giunto, dopo un anno di lavoro attorno al tavolo virtuale promosso da Cittadinanzattiva e Novartis Italia con oltre 60 esperti, il documento “Insieme per l’oncologia del futuro”, presentato il 19 gennaio alla presenza del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri e del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.
Ben 4 milioni di screening oncologici rinviati causa Covid
Il documento prende le mosse dal Piano Europeo contro il Cancro, costruito su quattro pilastri (Prevenzione, Diagnosi precoce, Trattamento e Qualità della vita) e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che punta su innovazione, salute digitale, cure di prossimità, inclusione sociale, gestione della cronicità. Proprio il Pnrr punta su un nuovo assetto dell’assistenza territoriale, come previsto dalla Missione 6 per l’investimento la “Casa come primo luogo di cura, Case di Comunità, Ospedali di Comunità” che finalmente sembra prendere in considerazione le esigenze dei pazienti cronici per provare a rispondere ai bisogni di chi oggi vive con una patologia oncologica cronicizzata.
Mosse che servono anche alle conseguenze dell’attuale situazione pandemica dove una delle vere emergenze è quella delle cure ordinarie sospese o annullate a causa del Covid: ben 4 milioni gli screening oncologici rimandati fra il 2020 e il 2021; una forbice tra 50-80% degli interventi chirurgici rimandati, anche in area oncologica. La nuova ondata legata alla variante Omicron che ha indotto molte Asl, spesso su interi territori, a bloccare nuovamente le prestazioni programmabili. Numeri che peraltro si sommano alla fotografia attuale: 3,5 milioni di italiani che convivono con una diagnosi di tumore (ma l’Italia è anche tra i Paesi europei con la più alta percentuale di sopravvivenza dei pazienti oncologici, dati 2019) con il cancro che resta il killer numero uno dopo le malattie cardiovascolari.
Ricciardi: “La priorità è riprendere screening, esami e trattamenti”
È quella che deve diventare “La nostra priorità” la definisce il professor Walter Ricciardi nella introduzione al documento: “Puntare alla ripresa degli screening oncologici, degli esami, dei trattamenti e alla presa in carico dei pazienti, in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale – scrive Riccardi – oltre ogni forma di disuguaglianza interna”. Come? “Serve una forte capacità organizzativa, sia a livello nazionale sia a livello planetario, con ruoli ben definiti, con maggiori investimenti in ambito di formazione del personale sanitario e con la revisione e l’aggiornamento delle regolamentazioni per l’accesso alle cure più innovative”.
Mandorino: “L’oncologia del futuro travalica i confini nazionali”
Una sfida senza confini e che non può essere combattuta nell’ambito dei perimetri nazionali, avverte la segretaria generale di Cittadinanzattiva, Anna Lisa Mandorino: “Abbiamo immaginato l’oncologia del futuro come una visione, un traguardo a cui tendere, in linea con il pensiero e gli impegni contenuti nel Piano europeo di lotta contro il cancro” e coerente “con una idea di sanità pubblica collettiva, orientata a travalicare i confini nazionali, a fare dell’Europa un’Unione europea della salute”. Se questo è l’obiettivo di lungo periodo, il breve trova un momento decisivo nella prossima pubblicazione del nuovo Piano Oncologico Nazionale che va a sostituire la “versione” scaduta nel 2016. “Ci auguriamo preveda azioni precise e risorse – umane, economiche e tecnologiche – adeguate a poterlo implementare su tutto il territorio nazionale” spiega Mandorino augurandosi che le proposte contenute nel nuovo documento collettivo figlio di un anno di sforzi condivisi possano trovare spazio all’interno del Piano.
Boano: “Ripensare l’approccio all’oncologia in Italia”
Le fanno eco le parole di Luigi Boano, General Manager Novartis Oncology Italia. “La pandemia ha fatto emergere la forte necessità di ripensare l’approccio all’oncologia in Italia” commenta anche alla luce delle ultime settimane di lotta alla variante Omicron che impatta ulteriormente sui ritardi accumulati negli ultimi due anni. Per il manager vanno messo in atto strategie “in linea con quelle dell’Unione Europea” per “ripensare la lotta ai tumori, che, come ricordato dalla Commissaria alla Salute Stella Kyriakides,non è una sfida individuale ma una sfida della società intera”. Boano vede nella definizione di una visione strategica nazionale per combattere il cancro nei prossimi 10 anni e “nell’approccio olistico e integrato” che ha ibridato il documento la possibilità di giungere a “un obiettivo comune” mantenendo “alta l’eccellenza italiana in ambito di ricerca e cura della persona”.
True-News riporta integralmente la sintesi delle proposte emerse dal documento “Insieme per l’oncologia del futuro”.
Prevenzione
Fra le proposte quelle di: redigere protocolli d’intesa tra i diversi Ministeri per portare l’educazione e formazione sanitaria, nonché la prevenzione (screening e vaccini) più vicino alle persone, nelle scuole, sui luoghi di lavoro, nei centri di aggregazione sociale (es. centri anziani, circoli sportivi), nonché quelli “abitati” da individui in condizioni svantaggiate (es. penitenziari); incentivare l’adesione alla vaccinazione e agli screening oncologici, puntando sulle Case della Comunità previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), facilitando le modalità di prenotazione e chiamata attiva (es. strumenti digitali, app); facilitare il percorso di cura e la presa in carico del paziente.
Accesso ed equità alle cure
In questo ambito, il documento propone tra gli altri cinque interventi prioritari: costituire entro il 2022 presso il Ministero della Salute la Cabina di Regia sul Piano Oncologico Nazionale (PON) per supportare, monitorare e valutare l’attuazione e l’efficacia dello stesso; accelerare l’utilizzo da parte delle Regioni del fondo assegnato per la realizzazione ovunque dei Registri tumori regionali; estendere modelli innovativi di distribuzione e somministrazione dei farmaci oncologici presso le diramazioni territoriali (es. Case della Comunità), farmacie di comunità o al domicilio del paziente; incrementare il numero minimo di ore dell’assistenza domiciliare e prevedere un adeguamento strutturale al domicilio del paziente (es. domotica); introdurre con legge nazionale la figura dello psiconcologo a sostegno sia dei pazienti sia dei professionisti sanitari.
Innovazione
Aprire, sotto il controllo del Ministero della Salute, un “Portale nazionale dell’innovazione” che contenga l’elenco dei centri autorizzati a erogare trattamenti altamente specializzati e personalizzati, i volumi delle prestazioni di ogni centro oncologico, le modalità di arruolamento dei pazienti nelle sperimentazioni cliniche con particolare attenzione alla popolazione oncologica pediatrica, nonché i protocolli di ricerca e i processi di HTA; ammodernare il parco tecnologico utilizzando le risorse del PNRR e permettere di investire nelle nuove tecniche diagnostiche assicurando standard minimi di qualità e sicurezza sia negli ospedali sia sul territorio.
Qualità di vita del paziente
Semplificare i percorsi di attivazione della domanda d’invalidità civile sin dal momento della diagnosi, facendo circolare sul territorio nazionale la buona pratica del “certificato oncologico introduttivo”; promuovere una Legge sul diritto all’oblio che permetta a tutti gli ex-pazienti oncologici di non dover più dichiarare che si è sofferto di un tumore al momento del reinserimento nel mercato del lavoro o quando si tenta di accedere a servizi finanziari (es. mutui e polizze assicurative).