Effetto covid: meno 40%. Saldo 2020 delle prime cinque leghe europee: meno 2 miliardi
Che il tempo delle vacche grasse sia finito è chiaro a tutti ormai da un pezzo. E che la fiera dei sogni rischi di chiudere i battenti lo si comprenderà con forza a partire dal prossimo lunedì 4 gennaio, giorno di avvio della sessione invernale del calciomercato. Inutile farsi illusioni e sarà bene spiegarlo in fretta a tifosi, procuratori e dirigenti: non ci sono soldi e si procederà per lo più attraverso scambi, prestiti e operazioni che avranno molto più di finanziario che di tecnico. True Sports prova, però, a dirvi in anticipo quanto denaro muoverà il mese di gennaio in Italia e nell’Europa che conta: Inghilterra, Spagna, Germania e Francia. Una stima che si ricava ragionando su cosa è successo la scorsa estate e su quelle che sono le previsioni delle società di revisione che si occupano di calcio. L’effetto Covid sul mercato è stato di circa il 40%: un taglio netto a numero e valore delle compravendite che si è fatto sentire a tutti i livelli, da quelli multimilionari delle big fino alle trattative di provincia. Il saldo 2020 sul 2019 è stato negativo di quasi 2 miliardi di euro nelle Top5 leghe europee: da 5 a 3,1 miliardi. Cosa accadrà a gennaio? La situazione è peggiorata, se possibile. Mentre a settembre la speranza era riuscire a tornare lentamente alla normalità, ad esempio cominciando a riaprire gradualmente gli stadi, ora che un terzo di stagione è alle spalle i mancati ricavi si stanno moltiplicando e ogni ottimismo è sparito. Dunque immaginare di ripetere la performance economica dell’inverno 2020 con i suoi 680 milioni di euro investiti in Europa è quanto meno esercizio sterile. Applicando il taglio del 40% si scende a poco più di 400 e potrebbe essere stima prudenzialmente ottimistica. In Serie A il rischio è lo stallo. Un anno fa si spostarono capitali per 103 milioni di euro, oggi si punta a quota 60. Con problemi evidenti per chi ha esuberi da smaltire e difficilmente troverà acquirenti disposti a spendere. Andrà di moda il low cost che nel calcio post-Covid fa rima anche con rottamazione. Quello che conta è che, alla fine, tornino i conti di bilancio. Il resto passa in secondo piano…