Un campione di 11mila persone di età compresa tra i 18 ed i 75 anni, in 11 Paesi europei e territori asiatici: sono alcuni dei numeri dell’edizione 2022 dello studio “Being Mind-Healthy”, report sulla salute mentale e il benessere presentata da Axa. L’indagine condotta da Ipsos è la più ampia mai lanciata dal gruppo e restituisce una visione sullo stato di salute mentale, dalla percezione del disagio emotivo a quella di stress e di ansia, fino alla diagnosi della malattia. Lo studio indaga inoltre quali siano i comportamenti e le azioni messe in campo per reagire allo stress e migliorare il benessere psicofisico. Si conferma la tendenza che vede le donne e i più giovani, in particolare in Europa e specialmente in Italia, tra le categorie più colpite nel benessere psicologico a causa della pandemia. E in Italia solo il 24% degli intervistati ritiene che il sistema sanitario pubblico fornisca un supporto adeguato.
Peretta: “Malattie mentali non diagnosticate: un costo colossale”
Antimo Peretta, CEO Europe & LATAM di AXA e membro del Management Committee di AXA, commenta: “Il costo delle malattie legate alla mente e non diagnosticate o mal gestite è colossale. L’OCSE pone l’impatto economico fino al 4,2% del PIL. In qualità di leader internazionale nell’assicurazione sanitaria, AXA vuole avere un impatto positivo sulla salute e sul benessere della mente su larga scala, per prevenire meglio i problemi di salute. Attraverso questo studio, siamo orgogliosi di offrire un approccio olistico, focalizzato sull’essere una forza positiva per il progresso umano, aiutando le persone a prevenire e affrontare i problemi in anticipo e proteggendo al contempo il loro benessere emotivo. Il nostro studio sulla salute mentale ha sbloccato alcune preziose intuizioni. Sono fiducioso che la ricerca futura, la nostra e quella degli altri, continuerà a consentirci di prosperare come individui e comunità”
Gigantiello: “Intervenire a più livelli per promuovere la cultura della salute”
Aggiunge Giacomo Gigantiello, CEO AXA Italia: “Il primo vero strumento di cura è la conoscenza e la possibilità di prevenzione che da essa ne deriva. I risultati di questa ricerca pongono le basi perché possiamo intervenire a più livelli per promuovere una cultura della salute, che comprende anche la salute della mente e il wellbeing. In AXA Italia siamo impegnati a superare lo stigma che esiste su questo tema, promuovendo il benessere collettivo e un giusto equilibrio tra vita privata e vita lavorativa con sempre nuovi e innovativi servizi per i clienti e iniziative rivolte alle nostre persone e alla società”.
Il Mind Health Index elaborato da Axa
Per poter valutare lo stato di benessere mentale, AXA ha elaborato il Mind Health Index, un indice che mira ad identificare potenziali situazioni critiche e problemi, prima che diventino gravi e che fornisce indicatori sulle azioni possibili da mettere in atto cambiando abitudini e stili di vita per migliorare il proprio benessere.
Per AXA questo è il primo passo verso la comprensione di ciò che costituisce una buona salute mentale, in tutte le sue complessità, ma è soprattutto uno strumento strategico a supporto dei decisori politici, operatori sanitari, imprese ed individui perché si realizzi un approccio olistico di promozione del benessere delle persone.
I quattro profili di salute e benessere mentale della ricerca
Sono quattro i profili di salute e benessere mentale definiti dalla ricerca: coloro che combinano benessere sociale, emotivo e psicologico ad un livello di soddisfazione massima (Flourishing), coloro che mostrano benessere in alcune aree, ma con una percezione generale meno intensa (Getting by), coloro che non si sentono al pieno delle proprie capacità e manifestano assenza di un benessere positivo (Languishing) e infine coloro che riportano totale assenza di aree di benessere, per i quali la fatica è associata a disagio emotivo e compromissione psicosociale (Struggling).
Donne e giovani: le categorie più colpite a causa della pandemia
La ricerca conferma la tendenza, emersa nell’indagine AXA dello scorso anno, che vedeva le donne e i più giovani, in particolare in Europa e specialmente in Italia, tra le categorie più colpite nel benessere psicologico a causa della pandemia (48% in Italia vs 33% global). Sempre in Italia, infatti, ben il 78% dei rispondenti (vs 38% della media degli altri Paesi) dichiara di aver perso l’accesso ai servizi di assistenza per l’infanzia e alla scuola in presenza.
Dall’indagine emerge invece come gli uomini abbiano un miglior stato di benessere mentale legato anche ad una maggiore sicurezza del lavoro e del reddito, poiché i settori più duramente colpiti dalla pandemia sono quelli che vedono un maggiore impiego femminile, come ad esempio scuole, sanità e ospitalità.
Salute mentale: persiste un forte stigma in Italia
Nonostante l’Italia risulti, insieme a Francia e Giappone, tra i Paesi la cui popolazione è più colpita sul fronte della salute mentale, persiste un forte stigma sull’argomento: gli italiani tendono a non parlare con i figli di questo argomento e sono tra le popolazioni meno propense in Europa a cercare sostegno da familiari e amici in caso di disagio mentale.
Colpisce infatti che sia l’unico Paese europeo dove il numero delle persone che hanno fatto autodiagnosi è superiore rispetto a quello di chi si è rivolto a uno specialista.
A questo corrisponde una percezione elevata di stress: in Italia, come a Hong Kong, in Irlanda, e nel Regno Unito, oltre la metà dei rispondenti ha dichiarato di sentirsi stressato. Sebbene lo stress non sia classificato come una malattia mentale, può essere un primo passo verso l’ansia e la depressione.
Quanto ha inciso la pandemia sulla salute mentale
Inoltre, gli italiani pongono la pandemia come una delle variabili che ha influito maggiormente sulla salute mentale, seconda solo all’economia e all’occupazione. Ma sono tuttavia tra coloro che manifestano un buon livello di ottimismo per il futuro e adottano un approccio positivo per superare le difficoltà (63% campione Italia vs 55% media Globale).
Emerge globalmente la prioritizzazione della propria salute mentale e l’urgenza di aumentare la consapevolezza per le soluzioni preventive.
Italia, solo il 24% ritiene adeguato il supporto del sistema sanitario pubblico
In Italia, solo il 24% degli intervistati ritiene che il sistema sanitario pubblico fornisca un supporto adeguato e solo il 31% ritiene che il proprio datore di lavoro dia sostegno ai propri collaboratori quando si tratta di salute mentale.
Per questo le aziende e i sistemi sanitari giocheranno un ruolo sempre più cruciale nel migliorare la prevenzione, il supporto e la cura della salute e del benessere della mente.
L’indagine suggerisce nuovi bisogni di protezione, che grazie anche al supporto dell’innovazione tecnologica e della telemedicina possono trovare risposta.
Le soluzioni salute del guppo Axa
In questi anni il gruppo AXA Italia ha continuato a sviluppare soluzioni salute per chi ne ha più bisogno, ad esempio, a supporto della prevenzione delle malattie al femminile, e promuovendo sempre più il teleconsulto con medici professionisti, tra cui lo psicologo per tutelare una dimensione olistica del benessere psico- fisico. In questo senso, la piattaforma salute digitale AXA offre un ecosistema di servizi integrato di prevenzione e cura a 360gradi a clienti e non.
Anche sul fronte interno dei collaboratori, la protezione e il benessere psicofisico rappresentano una priorità per AXA Italia, che ha messo a disposizione fin dall’inizio della crisi sanitaria uno sportello virtuale di counselling per gestire eventuali situazioni di stress o ansia e un numero verde di assistenza psicologica H24.