A dodici anni dall’inizio del processo, Flavio Briatore è stato assolto per il caso dello yacht Force Blue. Cadono le accuse di evasione fiscale: “La fine di un incubo, è stata durissima. I procuratori si sono accaniti nei miei confronti”.
Force Blue, Flavio Briatore assolto dopo dodici anni e sei processi
Dodici anni dopo il sequestro dello yacht Force Blue in un vero e proprio assalto in alto mare, si conclude il processo a Flavio Briatore. La Corte d’Appello di Genova si è pronunciata e ha assolto l’imprenditore piemontese dalle accuse di evasione fiscale “perché il fatto non costituisce reato”. Dichiarati innocenti anche il comandante del Force Blue e due amministratori. Si tratta del sesto processo sulla vicenda dopo la prima condanna, due appelli e due rinvii in Cassazione. “È finito un incubo.” -ha dichiarato il manager al Corriere della Sera- “Una cosa incredibile, per tutto questo tempo mi hanno tenuto sulla graticola”.
Il sequestro del Force Blue nel 2010
Nel 2010, la Guardia di Finanza aveva sequestrato il panfilo di Flavio Briatore in mare aperto, al largo di La Spezia, mentre l’imprenditore si trovava ancora a bordo con l’ex compagna Elisabetta Gregoraci e il figlio Nathan. L’accusa era di evasione fiscale: secondo gli inquirenti, Briatore aveva simulato un’attività di charter per pagare meno tasse sullo yacht. Dodici anni dopo, Briatore non può più recuperarlo, il panfilo è stato messo all’asta e venduto: “Due settimane prima che si pronunciasse la Cassazione per la seconda volta. Assurdo, hanno aspettato dieci anni e poi, nonostante avessimo presentato istanza, non hanno aspettato dieci giorni”. Ad acquistarlo è stato il suo amico e collega Bernie Ecclestone: “Meglio lui che altri. Gli chiederò di regalarmelo…Ma a parte la battuta, vedranno gli avvocati cosa fare per recuperare quanto mi spetta”.
Briatore: “Si sono accaniti contro di me, mi hanno condannato prima del tempo”
Flavio Briatore ha raccontato il suo sollievo per la pronuncia della Corte di Genova in un’intervista al Correre della Sera: “Anche il procuratore generale aveva chiesto la mia assoluzione. Per fortuna è finita così, ma è stata durissima. Sono stato sputtanato a livello mondiale, additato come evasore, mi hanno condannato prima del tempo, oggetto di invidia sociale, ho subito danni economici“.
“Da parte di certi pm c’è stato un accanimento nei miei confronti.” -ha continuato Briatore- “Se non c’ero io di mezzo credo tutto questo non sarebbe mai iniziato. Certo, poi ci sono dei magistrati che cercano la verità e non decidono per partito preso”. Adesso l’imprenditore vuole mettersi questa vicenda alle spalle: “Ora voglio solo pensare alla salute, ad andare avanti e a creare posti di lavoro, soprattutto per i giovani”.