240 licenziamenti nello stabilimento Pfizer a Catania. La comunicazione con i nomi degli esuberi è arrivata ai dipendenti nel pomeriggio del 7 Febbraio, in un freddo messaggio di chat. Saranno stralciati in 130, a 110 non sarà rinnovato il contratto da qui ad Agosto. E intanto i lavoratori si preparano allo sciopero. “Due reparti smantellati, non ci hanno neanche convocato. Ci hanno mandato gli esuberi via WhatsApp“.
Pfizer, 210 licenziamenti a Catania
Il colosso farmaceutico americano Pfizer ha annunciato l’esubero di 240 dipendenti per lo stabilimento produttivo di Catania. Saranno 130 i lavoratori a tempo indeterminato tagliati dalla multinazionale. A questi si aggiungono 50 lavoratori interinali, ai quali non sarà rinnovato il contratto a Febbraio, e 60 ai quali scadrà il contratto entro Agosto. Dimezzati anche gli investimenti nel sito di produzione catanese, che passano da 60 milioni a 27. Oltre al danno, la beffa: l’annuncio arriva con un freddo messaggio di chat. Lo testimonia Elisa Tomasello, dipendente Pfizer da oltre cinque anni: “Ho letto il mio nome nella lista che è girata nelle chat e non riuscivo a crederci: nessuno mi aveva avvertita in questi giorni, anzi, mi era stato detto che non mi avrebbe riguardato. L’ho saputo con un messaggio whatsapp“.
Lo stabilimento, che contava 650 lavoratori, è stato smantellato quasi del tutto, come spiega Graziella Faranna, rappresentante sindacale di Filctem Cgil, al Fatto Quotidiano: “Due reparti completamente chiusi, ne resta uno solo in piedi per la produzione del Tazocin. Dopo i primi cali di produzione, abbiamo chiesto una convocazione, ma non ci hanno ricevuto. Fanno sempre così. Smantellano pezzo dopo pezzo. Prima c’hanno succhiato il sangue, abbiamo lavorato in qualsiasi condizione, senza livelli e inquadramenti corretti, sfruttando la debolezza di un territorio depresso, in cui le possibilità di fare altro sono scarsissime, per arrivare a questo esito”.
Di contro, la multinazionale ha dichiarato che quelli del sito siciliano sono cambiamenti necessari. “Il sito di Catania continuerà a essere parte integrante della rete globale di produzione e fornitura Pfizer.” -recita una nota ufficiale di Pfizer- “Infatti è stato programmato un intervento di modernizzazione, con un ulteriore investimento di 27 milioni di euro nei prossimi tre anni. In previsione di questo investimento, Pfizer ha identificato alcuni adeguamenti necessari, dovuti anche al calo della domanda dei volumi produttivi di un antibiotico iniettabile, che porteranno a una riduzione dell’organico“.
Il 4 Marzo si sciopera, il PD con i dipendenti: “Si faccia un passo indietro”
I dipendenti Pfizer hanno annunciato che sciopereranno il 4 Marzo contro la decisione della multinazionale. L’Unione Provinciale del Partito Democratico di Catania ha manifestato il suo supporto allo sciopero. “Ancora una volta le scelte aziendali mettono a repentaglio il lavoro di donne ed uomini, le loro famiglie ed il futuro della nostra città.” -dichiara in una nota ufficiale Giovanni Monaco, responsabile politiche del Lavoro dell’Unione- “Il Pd chiede con forza che l’azienda faccia un passo indietro. Non solo cancellando i licenziamenti, ma anche prospettando e mettendo in atto uno sviluppo produttivo per la sede catanese”.
“È questo il momento in cui convogliare le forze e le proposte soprattutto dopo un periodo drammatico come quello vissuto.” -continua la nota- “Il Partito Democratico fa appello all’amministrazione comunale di Catania, al governo regionale e al governo nazionale, affinché sollecitino la Pfizer ad un incontro al Mise insieme alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, per giungere al ritiro dei licenziamenti e, al contempo, per intavolare la discussione sul futuro della Pfizer e dell’industria farmaceutica catanese che rappresenta un distretto industriale forte, qualificato e di grande prospettiva“.