Russia-Ucraina: cosa sta succedendo. Forte la tensione al confine tra i due paesi anche se l’Europa e gli Stati Uniti stanno cercando di far intraprendere strade diplomatiche.
Russia-Ucraina: cosa sta succedendo
Tutto il mondo è preoccupato delle tensioni ed imminenti invasioni tra la Russia e l’Ucraina. La situazione non è chiarissima ma 130mila soldati russi e 1.200 carri armati, aerei da combattimento e batterie di missili a lungo raggio sono stati schierati sul confine orientale dell’Ucraina. Mosca afferma che si tratta di una semplice esercitazione militare e l’Ucraina che si aspetta un’invasione da un momento all’altro.
Sia l’Europa sia gli Stati Uniti stanno battendo le strade diplomatiche tra i due paesi. Il dipartimento di Stato Usa in una nota fa sapere. “Il segretario di Stato ha sottolineato la disponibilità degli Usa, bilateralmente e insieme agli alleati e partner, a continuare uno scambio sostanziale con la Russia sulle nostre reciproche preoccupazioni di sicurezza, che intende fare in pieno coordinamento con i nostri partner e alleati”. Ribadito inoltre l’impegno Usa “verso la sovranità e l’integrità territoriale ucraina, come pure il diritto di tutti i Paesi a determinare le loro politiche estere e le loro alleanze”
Le origini di un conflitto annunciato
Nel 2014 il presidente ucraino e filorusso Viktor Yanukovych decide di sospendere l’accordo di libero scambio con l’Ue. Scattano forti proteste popolari, denominate Euromaidan, che lo costringono a lasciare il potere e scappare. Nella penisola di Crimea, abitata prevalentemente da russofoni, un gruppo di ribelli, probabilmente sobillati e armati dalla Russia, insorge e proclama l’indipendenza chiedendo, dopo un referendum vinto con oltre il 90 per cento dei voti, l’annessione alla Russia, annessione che Vladimir Putin immediatamente riconosce.
Sia l’Ucraina che l’Occidente hanno accusato la Russia di aver inviato truppe e armi per sostenere i ribelli, ma Mosca ha sempre negato le accuse affermando che i russi che si sono uniti ai separatisti lo hanno fatto volontariamente. Un accordo di pace del 2015 denominato ‘Minsk-2’ prevede, tra le altre cose, da una parte che Kiev assicuri autonomia alle regioni separatiste e amnistia per i ribelli e dall’altra che i militari russi spariscano dal territorio. Niente poi è stato rispettato.