Chi è Alessio Dionisi: il giovane allenatore sta stupendo per qualità di gioco e concretezza con il suo Sassuolo. Dopo il progetto De Zerbi, al società marchigiana ha scelto un altro profilo emergente e vincente.
Chi è Alessio Dionisi: la carriera
Alessio Dionisi è nato nel 1980 originario di Abbadia San Salvatori in provincia di Siena. Il giovane allenatore che sta stupendo in Serie A con il Sassuolo ha avuto un passato prima da calciatore anche se non a grandissimi livelli. Ha giocato principalmente tra C2 e Serie D. Dionisi giocava nel ruolo di difensore centrale.
Appesa gli scarpini al chiodo, ha iniziato molto presto la sua gavetta da allenatore. Dall’Olginatese (sua ultima squadra da giocatore), ha proseguito poi sulle panchine di Borgosesia e Fiorenzuola.
La prima esperienza in cui raccoglie tanato è nella stagione 2018/19, quando viene ingaggiato dall’Imolese. Il club rossoblù conquista i playoff di Serie C per la prima volta nella sua storia.
In modo progressivo, l’asticella si alza così come avanza la carriera da allenatore: nel 2019 arriva la chiamata del Venezia in Serie B e poi nel 2020 una panchina ancora più importante come quella dell’Empoli. In Serie B, testerà imbattuto per ben 28 partite consecutive ottenendo la promozione in Serie A.
Dopo la splendida annata con i toscani, ecco che arriva una chiamata che non può rifiutare. De Zerbi ha appena detto addio al Sassuolo per andare su una panchina estera, dunque sulla scia di profili giovani ed emergenti, la società marchigiana individua in Dionisi il tecnico giusto per continuare il progetto. Il tecnico è riuscito nell’impresa, nel dopo De Zerbi, di dare personalità e gioco a una squadra giovane ma piena di talento.
L’allenatore del Sassuolo che ha sbancato San Siro
Dionisi con il duo Scamacca-Raspadori sta bucando le difese delle squadre più importanti. La mediana alterna qualità e quantità tra Frattesi, Traorè, Berardi, Djuricic.
Nell stagione 2021/2022, il Sassuolo di Dionisi si è tolto la soddisfazione di battere il Milan, la Juventus e anche l’Inter fuori casa, fermando anche altre big come Lazio e Roma ad esempio. Risultati che non sono a casa ma frutto di un’identità di gioco divertente e precisa.