Quindi: Putin invade l’Ucraina. E io non ho niente da mettermi (in bocca). Non ho nessun commento che non sia banale, o sottomesso o bastian contrario, da fare. Dopo essere stati tutti virologi, adesso sono tutti esperti militari. Esperti di questioni slave, russe e post sovietiche. Gente che al massimo ha capito l’importanza dell’Ucraina per tenere l’Asia a Risiko, insieme alla Kamchatka e al Siam, che inizia a infestare la televisione e i giornali.
Certo, potremmo dire che Putin ha invaso e che la Nato deve rispondere. Certo, potremmo dire che gli facciamo un paiolo così con le sanzioni. Certo, potremmo dire che dobbiamo parlare con voce unita (per dire che? Non si sa). E poi dall’altra parte abbiamo le ragioni dei filorussi del Donbass, e Putin che ha fatto bene a invadere per difendere i suoi fratelli cristiano ortodossi e tutte quelle follie là. La verità è che pure l’Ucraina, come la Nazionale di calcio e la virologia applicata, è una questione di schieramenti: o stai di qua, con la Nato contro la Russia, oppure stai di là, con la Russia contro la Nato.
Ogni tipo di pensiero mediano, che magari dice “Ehi, sapete che Biden è uno dei peggiori presidenti americani di sempre anche se Putin rimane uno dei peggiori dittatori di sempre”, sarà bollato come non conforme e cestinato.
E allora niente: la verità è che c’è poco da dire. E di intelligente ancora di meno.