Per “ridurre il consumo di gas naturale nel settore termoelettrico” la “società Terna S.p.A. predispone un programma di massimizzazione dell’impiego degli impianti di generazione di energia elettrica con potenza termica nominale superiore a 300 MW che utilizzino carbone o olio combustibile in condizioni di regolare esercizio”.
Decreto Ucraina, torna il carbone contro la crisi del gas
Durerà per il periodo dell’emergenza o per “il periodo indicato dal Ministero della transizione ecologica” ma è questa le decisione del Governo guidato da Mario Draghi e della contenuta all’articolo 2 nella bozza del nuovo “decreto Ucraina” per predisporre ulteriori misure rispetto alla crisi militare, umanitaria e politica in atto nell’est d’Europa.
L’obiettivo è quello di “fronteggiare l’eccezionale instabilità del sistema nazionale del gas naturale derivante dalla guerra in Ucraina anche allo scopo di consentire il riempimento degli stoccaggi di gas dell’anno
termico 2022-2023″.
Decreto Ucraina, ecco cosa deve fare Terna sull’energia
La società pubblica guidata dal’ad Stefano Donnarumma che gestisce le reti energetiche dovrà trasmettere con periodicità settimanale al Ministero della transizione ecologica e all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) un programma di utilizzo degli impianti e in virtù della “situazione di eccezionalità che giustifica la massimizzazione dell’impiego degli impianti” a carbone o olio fossile verranno applicati “esclusivamente i valori limite di emissione nell’atmosfera e le regole sulla qualità dei combustibili previsti dalla normativa eurounitaria, in deroga a più restrittivi limiti eventualmente prescritti a livello nazionale in via normativa o amministrativa” si legge nel decreto.
Dl Ucraina: misure per profughi, richiedenti asilo e studenti
Tra le altre misure allo studio, oltre al supporto militare della Nato in deroga alle leggi nazionali sull’esportazione di materiali militari già deciso venerdì 25 febbraio con oltre 170 milioni di euro di dotazione finanziaria per il 2022-2023, si stanno stanziando fondi straordinari per l’accoglienza dei profughi di guerra e dei richiedenti asilo ucraini (dopo misure simili già prese per l’Afghanistan), iniziative non specificate al momento e contributi economici a favore di studenti, ricercatori e professori universitari di nazionalità ucraina operanti in Italia con un Fondo speciale da 500mila euro.