Ucraina, civili non vengono risparmiati ma perdono la propria vita sotto le bombe dei russi nonostante i corridoi umanitari decisi durante il secondo incontro di negoziati.
Ucraina, spari e bombe sui civili in fuga
Continuano i bombardamenti in Ucraina e nessuno viene risparmiato ormai, nemmeno i civili come conferma lo stesso presidente Zelensky: “La Russia ha annunciato che domani bombarderà le nostre industrie di difesa. Molte di queste sono nelle nostre città, con i civili attorno. È un omicidio. E non vedo nessun leader mondiale reagire a questo oggi, nessun politico occidentale”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un nuovo video. “Immagina il senso di impunità degli aggressori che annunciano in anticipo le loro atrocità. Tutto perché non c’è alcuna reazione. È come se tutti i leader occidentali fossero spariti oggi”, ha aggiunto secondo quanto riporta il Kyiv Independent.
Da Volnovakha, città nei pressi del porto del Donbass, sono uscite solo 400 persone. “Avevamo l’intenzione e i mezzi di trasporto per evacuarne molte di più, ma abbiamo dovuto fermare il movimento della colonna perché i russi hanno ricominciato a colpire la città senza pietà ed era molto pericoloso spostarsi”, ha detto il governatore regionale Pavlo Kyrylenko. Il 90 per cento degli edifici, assicurano gli ucraini, sono stati danneggiati: “I cadaveri giacciono non raccolti e le persone che si nascondono nei rifugi stanno finendo il cibo”, ha spiegato il parlamentare Dmytro Lubinetsha
I corridoi umanitari non funzionano
I corridoi umanitari decisi nel secondo incontro di negoziati sembrano già stati messi da parte. C’è una foto che spiega il fallimento dei negoziati e il bluff dei corridoi umanitari. Dei civili stavano fuggendo dopo l’invasione russa quando un colpo di mortaio, è esploso a pochi passi da loro, mentre cercavano di abbandonare Irpin, nella regione di Kiev, durante l’evacuazione. Papà, mamma e due figli, un maschio e una femmina, centrati in pieno. Sono morti in tre, secondo quanto testimoniato dalle foto scattate dai reporter dell’Associated Press