Potrebbe essere parte della “strategia dell’assenza” ideata dal suo designer Daniele Lee, oppure la misteriosa opera di un hacker. Quel che è certo è che Bottega Veneta è sparita dai social network nei primi giorni di gennaio. Senza preavviso, senza un comunicato ufficiale. Una mossa radicale che ha avuto l’effetto desiderato (far parlare di sé): in un momento in cui tutti i brand sono presenti sui social e combattono per la nostra attenzione, infatti, il semplice astenersi sembra fare più rumore di mille campagne costose. Già nel 2018, in un’intervista a Vogue, Lee aveva parlato pubblicamente del suo rapporto conflittuale con i social e della sua volontà di mantenere il suo lavoro aggiornato e appetibile, anche per i più giovani. A fine 2020, per esempio, la sfilata di Bottega Veneta alla fashion week londinese era stata segretissima e top secret: la stessa filosofia che sembra aver influenzato la scelta sui social. A fine 2020, per esempio, l’evento del brand alla fashio week londinese era stato segretissimo e top secret: la stessa filosofia che sembra aver influenzato la scelta sui social.
Il marchio italiano non è solo. Da tempo personalità e brand mettono in discussione il ruolo dei social e, soprattutto, l’atmosfera scontrosa che vi si respira. Anche il principe inglese Harry e sua moglie Meghan Markle sembrano aver intrapreso una strada simile, visto che il loro ultimo post sull’account Instagram @Sussexroyal è del 30 marzo 2020. I due sarebbero stanchi dell’“odio” continuo che caratterizza i social e, nonostante i dieci milioni di follower, avrebbero optato per una loro versione della strategia dell’assenza, concentrandosi sulla loro non profit Archewell Foundation – che a sua volta, secondo l’informatissimo Times di Londra, non avrà una presenza social. Una decisione che non sembra più essere così assurda.