Mettiamo due foto una vicina all’altra. Quella di una donna afghana che porta i bimbi lontano dai Talebani. E quella di una donna ucraina che porta i suoi bimbi lontano dalla guerra. Dimmi che sei ipocrita senza dirmi che sei ipocrita, cara Unione Europea. E cari politici italiani, francesi, svedesi. Di qualunque estrazione. Ieri ho avuto l’onore di moderare un dibattito con la presidente uscente della Commissione per i diritti umani in Afghanistan. Una esule, dopo la fuga degli statunitensi, Shaharzad Akbar. Durante l’incontro, organizzato dall’associazione Italiastatodidiritto, in collaborazione con Amici delle Stelline e Fondazione Stelline, la Akbar ci ha raccontato di aver chiesto all’Europa di poter accogliere le donne afghane in fuga dal regime talebano, dalla guerra civile. E che l’Europa ha detto no, perché non c’era posto. Due mesi fa, lo aveva chiesto.
Dopo tutta la commozione, dopo tutti i “non vi lasceremo sole”, le abbiamo lasciate sole. Due mesi dopo, la guerra in Ucraina, e l’Europa apre tutte le porte. Alle Ucraine sì, alle Afghane no. Dimmi che sei ipocrita senza dirmi che sei ipocrita. Le bionde europee vanno bene. Le altre no. Dimmi che sei razzista senza dirmi che sei razzista, cara Europa. Dimmi che sei disumana senza dirmi che sei disumana.