Ogni guerra lascia i suoi strascichi. Vale anche per il conflitto in Ucraina, che ha fatto passare in secondo piano le vicende italiane, relegando al dimenticatoio le peripezie del governo Draghi alle prese con le nomine. Al riparo dai riflettori a causa delle nebbie di guerra, le grandi manovre per le partecipate stanno però andando avanti. La scadenza di numerosi vertiti ad aprile è imminente e qualcosa si è già mosso, in attesa della grande tornata del 2023 quando toccherà ai colossi Eni, Enel e Poste.
Gallo rimane a Italgas
Ad aprire le danze è Fincantieri, da vent’anni feudo incontrastato di Giuseppe Bono che potrebbe chiamare al suo fianco Fabio Gallia, attuale direttore generale di Cassa Deposito e Prestiti, favorito sull’attuale ad di Fincantieri Giuseppe Giordo e su Fabrizio Palermo, ex numero uno di Cdp. Finisce quindi il mandato di Giampiero Massolo, ex diplomatico e presidente di Ispi, che dovrebbe andare con ogni probabilità a ricoprire lo stesso ruolo in Atlantia, prendendo il l posto di Fabio Cerchiai nella holding di casa Benetton, finita al centro delle polemiche dopo il crollo del ponte Morandi.
Mentre tutto si muove, qualcuno rimane al suo posto. Dopo molte voci che lo volevano nuovamente alla corte di Caltagirone, Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas sembra destinato a una riconferma del ruolo che ricopre dal 2016. Per Gallo sarebbe dunque il terzo mandato nel colosso della distribuzione del gas, dopo la rinomina nel 2019 da parte del governo Conte. Sarebbe uno dei pochissimi top manager di nominati dai Cinque Stelle a sopravvivere alle forche caudine di Draghi.
Chi è Paolo Gallo: formazione e carriera
Nel panorama del settore dell’energia e della distribuzione italiano è difficile trovare un manager con un bagaglio di esperienza – a discapito dell’età ancora piuttosto giovane – del calibro di Paolo Gallo. Nato a Torino nel 1961, si è laureato in Ingegneria Aeronautica al Politecnico di Torino, per poi conseguire un MBA alla Scuola di Amministrazione Aziendale della sua città. Ha iniziato la carriera in Fiat nel 1988, dove nel 1997 ha iniziato a occuparsi di energia tra Italia, India e Brasile, fino a diventare Ad di Fiat Energia, il veicolo con cui il gruppo ha acquisito il controllo di Montedison nel 2001.
Nel 2002 il passaggio al Gruppo Edison, prima come direttore Strategie e Innovazione, e dal 2003 come direttore generale e poi amministratore delegato di Edipower. Segue un triennio dal 2011 al 2014 in ACEA, una delle principali multiutility italiane, dove ha ricoperto inizialmente il ruolo di direttore generale per essere nominato poi amministratore delegato. L’ultima tappa prima di Italgas è stata in Grandi Stazioni, dove in qualità di amministratore delegato ha portato a termine la privatizzazione della società.
Top manager, ma non solo
Tra il 1992 e il 1993 è stato Direttore del Corso MBA presso la Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università di Torino, insegnando fino al 2002 “Valutazioni economico-finanziarie di Investimenti Industriali”, ed è stato co-autore di importanti pubblicazioni di settore. Dal 2018 è professore dei corsi di Re-engineering Operational Processes (Master Digital Ecosystem) e di Energy Management (Master Energy Industry) presso la Luiss Business School. Nel 2022 è uscito il suo libro “Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità”.
Paolo Gallo alla guida di Italgas
La sostenibilità e la transizione ecologica sono stati i cavalli di battaglia di Gallo nei suoi due mandati alla guida di Italgas, per i quali può vantare ottimi risultati. Nell’agosto del 2016 è stato nominato direttore generale e amministratore delegato di Italgas, oltre che presidente di Italgas Reti, la principale controllata della società. Il gruppo ha oltre 4.000 dipendenti e nel 2017 ha chiuso l’anno con un fatturato pari a 1,124 miliardi, un trend positivo confermato anche negli anni successivi: lo scorso anno l’utile netto della società è stato pari a 296,4 milioni.
Nel giugno del 2021 ha presentato il nuovo piano strategico 2021-2027, che prevede investimenti per 7,9 miliardi di euro per l’estensione e il repurposing della rete. Sotto la sua gestione, Italgas ha siglato per un corrispettivo di 733 milioni di euro il contratto d’acquisto della greca Depa Infrastructure – che detiene il 51% di Thessaloniki (EDA Thess), il 100% di Attiki Natural Gas Distribution (EDA Attikis) e il 100% di Public Gas Distribution (DEDA), i tre principali player della distribuzione del gas in Grecia, tornando ad operare all’estero. Attualmente Italgas è quindi presente in tutta la penisola, coprendo una quota del 30% del mercato del gas.
Stipendio
In qualità di amministratore delegato, Paolo Gallo riceve uno stipendio stimato in 936.682 euro lordi, di cui circa 150mila sono frutto di bonus.