Colpa del Covid, colpa dei risultaio che non arrivano, colpa di un big che forse non è più tale. Sta di fatto che a due mesi dal via della stagione 2021 del ciclismo una delle principali squadre del circuito si sta interrogando su “quanto valga la pena continuare così”.
Inutile dire che la componente economica in questa riflessione sia preponderante. Per sostenere il bilancio di uno dei principali team del ciclismo di oggi servono decine di milioni di euro. Tanto per fare un esempio, la corazzata inglese Ineos ha un budget di 45 milioni di euro. E non è che le altre di pari livello se la cavino con molto meno. Soldi, tanti, troppi se l’azienda che di fatto tiene in piedi la baracca vive le difficoltà della crisi causa pandemia.
Ma non è solo una questione economica. Quando manca il denaro l’unica cosa che può mantenere in piedi un progetto sportivo sono i risultati. E purtroppo la squadra in questione ha vissuto un 2020 di delusioni, sia nelle grandi corse a tappe che nelle “classiche”.
In più, se la tua punta di diamante, con uno stipendio da top player del calcio, non incide, non vince e soprattutto non convince ecco che il quadro complessivo fa riflettere in maniera seria i vertici.
Sul progetto sportivo quindi si addensano nubi molto grigie e l’addio al circuito a fine stagione è tutt’altro che fantascienza. Sarà la primavera e il Giro d’Italia a far pendere la bilancia sul piatto della sopravvivenza o della scomparsa.
(Foto: Wikimedia)