Perché Putin vuole farsi pagare il gas in rubli: la decisione è arrivata direttamente dal presidente russo che ha fatto la sua contromossa dopo le sanzioni economiche imposte dalla NATO alla Russia. Cosa accadrà ora?
Perché Putin vuole farsi pagare il gas in rubli?
Chiarissima l’ultima mossa di Vladimir Putin: chiedere di farsi pagare il gas in rubli(moneta russa) vuole dire rispondere alle sanzioni economiche imposte dalla NATO e dall’Unione Europea.
All’inizio delle sanzioni i rubli si sono svalutati rispetto all’euro, addirittura dimezzati il loro valore. Tuttavia, negli ultimi dieci giorni il recupero è stato del 30%. In primo luogo perché la Banca centrale russa, da lunedì, ha cominciato a riacquistare quote del debito pubblico, a comprare cioè titoli di Stato russi per evitare il crollo dei prezzi dei bond governativi. “Ho preso la decisione di attuare una serie di misure per passare al pagamento in rubli per il nostro gas consegnato a Paesi ostili, e di rinunciare a tutte le valute che sono state compromesse”, ha sentenziato Putin rivolgendosi all’Occidente e in particolare agli Stati Uniti.
Quali sarebbero le conseguenze?
I Paesi europei dovranno quindi cambiare euro in rubli per potere effettuare i pagamenti del gas, necessari per garantire le forniture energetiche. Le prime conseguenze a seguito dell’annuncio del presidente Putin sono sostanzialmente due: la moneta russa si rafforzerà e il prezzo del gas salirà.
Infatti, dopo le parole di Putin, il rublo ha riacquistato forza sia sull’euro, da 112 a 107, sia sul dollaro, raggiungendo quota 97,75, in ogni caso valore lontano dai 75 prima del conflitto in Ucraina. Inoltre, sono stati registrati i primi aumenti del gas in Olanda: la quotazione è balzata di oltre il 25% a 124,09 euro per megawattora.
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