Giallo di Borno, cadavere di donna fatto a pezzi ritrovato nel bresciano. Il corpo non è ancora stato identificato. Secondo una pista seguita dagli inquirenti, potrebbe trattarsi di una nota influencer lombarda assente da alcuni giorni.
Giallo a Borno, cadavere di donna fatto a pezzi: una nuova ipotesi indica una famosa influencer
Si apre uno spiraglio nell’agghiacciante mistero di Borno. Dalla scorsa settimana, i carabinieri indagano su un cadavere di una donna ritrovato a pezzi nel comune bresciano. Il corpo, mutilato e ancora non identificato, era stato trovato in un dirupo, nascosto in alcuni sacchi neri. Gli investigatori hanno provato a risalire all’identità della vittima usando il database delle denunce di scomparsa. L’esame, per il momento, non ha dato alcun esito. Secondo l’ultima ipotesi degli inquirenti, potrebbe trattarsi di una famosa influencer lombarda, scomparsa dalle scene da alcuni giorni.
La descrizione della vittima: i tatuaggi sembrano indicare una diva del web
Gli agenti hanno divulgato una descrizione della donna, contenente i dettagli rilevati durante l’autopsia. Si tratta di una donna alta 1.60 metri, di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Presentava unghie delle mani e dei piedi molto curate e decorate con uno smalto violetto con glitter argentati. L’elemento che ha attirato maggiore attenzione, tuttavia, sono i tatuaggi della vittima. I medici ne hanno trovati almeno 11 sulle varie parti del corpo. Tra questi spiccano la scritta Step by step sulla caviglia destra, Wanderlust sulla clavicola destra, Be brave sul gomito sinistro e Fly sul polso destro.
Sette di questi tatuaggi, secondo i lettori del quotidiano locale BsNews corrisponderebbero a quelli della diva del web scomparsa. Lo ha raccontato il direttore del quotidiano Andrea Tortelli in un’intervista a Fanpage.it: “Diversi lettori ci hanno segnalato la coincidenza dei tatuaggi divulgati con quelli di una diva del web lombarda, abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo riferito le informazioni che avevamo alle autorità, per adesso non possiamo dire altro”. Il 27 marzo, i carabinieri hanno ascoltato per diverse ore la testimonianza di Tortelli.