Tentativo a vuoto. Di quelli da rubricare alla voce “riprovare la prossima volta”. E non è detto che gli esiti possano cambiare. La chiamata di Romelu Lukaku all’Inter non ha sortito al momento gli effetti sperati. Neppure minimamente, verrebbe da dire. Big Rom nei giorni scorsi ha mandato più di un segnale diretto alla coppia di dirigenti nerazzurra composta da Beppe Marotta e Piero Ausilio per sondare ed impostare il terreno in vista di un possibile quanto clamoroso ritorno.
Ingaggio troppo alto, nulla da fare al momento per Lukaku all’Inter
Qualche vocale su Whatsapp a cui ha fatto seguito una lunga telefonata di pentimento dopo il turbolento addio dello scorso agosto. Nulla da fare al momento. Lukaku all’Inter è stato straripante e decisivo per la vittoria del diciannovesimo scudetto, ma adesso guadagna un ingaggio nettamente fuori dai parametri imposti da Suning. E oggi in casa nerazzurra i conti sono centrali, anzi preponderanti in ogni valutazione e conseguente decisione. Il tetto ingaggi interista anche nella prossima stagione sarà di 7,5 milioni. Quelli che percepirà per i prossimi quattro anni Marcelo Brozovic (6,5 più 1 di bonus) che sarà anche il giocatore più pagato della rosa interista. Oggi il goleador belga percepisce il doppio: 15 milioni annui fino al 2026 così ripartiti, 12 di base fissa più 3 legati al rendimento e ai premi di squadra. Tradotto: se vuoi tornare a Milano, devi quantomeno dimezzarti lo stipendio. Lo farà davvero l’ex Manchester United oppure sarebbe un sacrificio troppo grande nonostante le tante panchine in cui Tuchel l’ha confinato in questa stagione.
Più facile vederlo al Tottenham
I soldi sono importanti, magari però Romelu potrebbe anche accettare le condizioni imposte dal management dei Campioni d’Italia in carica. Via libera al ritorno? Non proprio. Ok il dimezzamento degli emolumenti come primo passo, ma non finisce qui. L’Inter, infatti, dopo aver incassato 115 milioni cash dalla cessione del suo ex numero 9 non ha alcuna intenzione di ridare al Chelsea i soldi guadagnati. Ricordiamo appunto che i Blues – per non fare e iscrivere minusvalenze a bilancio – devono incamerare almeno 90 milioni dalla vendita di Big Rom. Da viale della Liberazione, invece, sono interessati solo alla formula del prestito secco. Al limite con diritto di riscatto per il futuro, ma purché per i prossimi 12 mesi il rientro alla Pinetina di Lukaku sia a titolo gratuito. Condizioni che appaiono, francamente, inaccettabili per il Chelsea. A meno che la società inglese non decida di vestire i panni di una onlus. Ecco perché – nonostante i messaggi e le telefonate arrivate da Cobaham – sarà davvero complicato rivedere Lukaku con la maglia dell’Inter. Più facile che possa traslocare al Tottenham (nel caso in cui (nel caso in cui rimanga Antonio Conte in panchina e Harry Kane dovesse partire…) oppure occhio alla rivoluzione targata Paris Saint Germain che dovrà prendere un paio di punte visto che Kylian Mbappé volerà a parametro zero al Real Madrid e Mauro Icardi non rientra più nei piani. Sarebbe curioso se ancora una volta, come accaduto tre stagioni fa a Milano, l’erede del cannoniere argentino fosse proprio Big Rom…