di Ettore Pareti
Due anni, più probabilmente tre. Questo secondo le stime più attendibili il tempo necessario per renderci indipendenti dalle importazioni di gas russo. La guerra in Ucraina ha evidenziato -se mai ce ne fosse bisogno- la fragilità delle scelte strategiche, nazionali ed europee, in materia di approvvigionamenti energetici.
I numeri rendono plasticamente la dimensione di un problema che riguarda al contempo la quotidianità di famiglie e imprese -costrette a fare i conti con il “caro bollette”- e gli scenari macroeconomici e geopolitici globali che toccano direttamente la sicurezza delle forniture e l’indipendenza energetica del Paese.
Energia, caro bollette e la dipendenza italiana dalla Russia
L’Italia importa dalla Russia quasi il 40% del proprio fabbisogno totale di gas naturale che ammonta complessivamente a quasi 80 miliardi di metri cubi annui.
Nel 2020 l’Unione europea ha importato 152 miliardi di metri cubi di gas russo. L’11 marzo l’UE si è data l’obiettivo di rendersi completamente indipendente dal gas russo entro il 2027. Secondo uno studio pubblicato pochi giorni fa dal think thank Ember -che si occupa di elaborare scenari sulla transizione energetica- questa scadenza potrebbe essere anticipata addirittura al 2025, accelerando sulla produzione di energie rinnovabili e mettendo in atto tutte le misure previste per l’efficientamento della produzione, distribuzione e consumo dell’energia elettrica. Nei prossimi due anni si potrebbe ridurre di ben 101 miliardi di metri cubi il fabbisogno di gas dell’UE anzitutto potenziando il pacchetto “FIT for 55” varato lo scorso luglio dall’Unione europea.
Si tratta di scelte strategiche non più rinviabili che riguardano la qualità del futuro. La sostenibilità ambientale e la sicurezza energetica sono due aspetti che oggi riusciamo finalmente a vedere quanto strettamente connessi e interdipendenti.
Energia: le scelte individuali possono giocare un ruolo decisivo
Se i governi nazionali, e l’Unione europea, hanno la forza di creare una massa critica capace di accelerare i processi, anche i singoli possono fare la propria parte.
Le scelte individuali possono giocare un ruolo decisivo. I comportamenti quotidiani possono incidere in maniera determinante, una volta moltiplicati su scala nazionale e continentale, su quelle che solo a prima vista possono apparire dinamiche molto lontane dai cittadini comuni.
Ridurre gli sprechi, rendere energeticamente più efficiente la propria abitazione, scegliere prodotti a basso impatto certificato e soprattutto optare per fornitori di energia che hanno da tempo fatto della sostenibilità e dell’opzione per le rinnovabili la ragion d’essere della propria attività imprenditoriale, sono un tassello essenziale nella costruzione dell’indipendenza energetica.
Se decisivi possono essere i singoli attraverso le proprie scelte e i propri comportamenti altrettanto, se non di più, lo sono i produttori e distributori di energia. Un’azienda che decide di distribuire energia, come l’italiana NWG Energia,esclusivamente da fonti rinnovabili certificate non solo contribuisce in maniera determinante alla sostenibilità ma apporta un contributo fondamentale al riorientamento strategico verso l’autonomia energetica.
La scelta di NWG Energia: fonti 100% rinnovabili
NWG Energia, una delle aziende italiane più innovative nel settore, fin dalla propria nascita, nel 2014, si è impegnata a ricorrere esclusivamente a fonti 100% rinnovabili, tanto da ottenere nel 2016, per prima in Italia nel settore energia, la certificazione “B Corp” (uno standard molto rigoroso, internazionalmente riconosciuto, che analizza le performances ambientali e sociali di un’impresa) e arrivare nel 2020 a raggiungere il traguardo di un miliardo e duecento milioni di chili di Co2 non immessi nell’ambiente.
NWG Energia vende 400 milioni di kwh al 100% certificati con garanzie di origine. Le fonti sono per un terzo solare, un terzo eolico e un terzo geotermico.
Scelte in favore della sostenibilità ambientale, che hanno portato NWG Energia nel corso della COP25 di Madrid del 2019 ad aderire insieme ad altre 532 B Corp al “NET Zero 2030” il protocollo che mira raggiungere la Climate Neutrality entro il 2030, con 20 anni di anticipo rispetto agli accordi di Parigi.
In questo caso si dimostra come le aziende distributrici di energia che, come NWG Energia, puntano esclusivamente sulle rinnovabili possono essere volano per una transizione sempre più diffusa sia incentivando la scelta del cliente finale, sia ponendosi come best practice -certificate da riconoscimenti internazionali- per il settore.
Un esempio, anche di solidità economica e di crescita costante di clienti e fatturato, che consente di fare scelte oggi più che mai necessarie per i cittadini e per il Paese.