I Pink Floyd tornano insieme e lo fanno pubblicando un singolo celebrativo per l’Ucraina. Il gruppo che si riunisce dopo 28 anni vuole dire la sua ed aiutare in qualche modo il popolo martoriato dal conflitto e dall’invasione russa.
I Pink Floyd tornano insieme
Dopo ben 28 anni i Pink Floyd tornano insieme per una giusta causa. Un omaggio celebrativo per l’Ucraina, afflitta dalla guerra e dall’invasione della Russia. Per il loro ritorno si è pensato a tutti i dettagli. L’immagine di copertina del brano, che vede il loro ritorno, è un dipinto del fiore nazionale dell’Ucraina, il girasole, creato dall’artista cubano Yosan Leon. La cover del singolo è un riferimento diretto alla donna che è stata vista dare semi di girasole ai soldati russi, dicendogli di portarli nelle loro tasche in modo che poi una volta deceduti, i girasoli sarebbero cresciuti.
Il brano su YouTube in meno di 24 ore ha già superato più di un milione di visualizzazioni. Non solo visualizzazioni, Gilmour. che ha collaborato al brano, ha spiegato gli obiettivi del brano: “Spero riceva vasto supporto e visibilità. Vogliamo raccogliere fondi per beneficienza e alzare il morale. Vogliamo mostrare il nostro supporto per l’Ucraina e in questo modo dimostrare che gran parte del mondo pensa che sia totalmente sbagliato per un superpotere invadere il Paese democratico indipendente che l’Ucraina è diventata”.
Il gruppo torna con un brano celebrativo per l’Ucraina
Da The Division Bell del 1994, il gruppo torna con il brano Hey Hey Rise Up in supporto al popolo ucraino. La traccia vede la collaborazione di David Gilmour e Nick Mason con il bassista Guy Pratt, Nitin Sawhney alle tastiere, con una performance vocale straordinaria di Andriy Khlyvnyuk della band ucraina Boombox. La traccia, registrata il 30 marzo, utilizza la voce di Andriy estrapolata dal suo post Instagram che lo immortala mentre canta in Sofiyskaya Square a Kiev.
“Noi, come molti altri, stiamo provando la rabbia e la frustrazione per questo vile atto in cui un pacifico e democratico Paese indipendente viene invaso e la propria gente uccisa da uno dei più grandi poteri del mondo“, ha detto Gilmour, che ha nuora e nipoti ucraini. L’artista ha spiegato anche come ha conosciuto Andriy e la sua band Boombox: “Nel 2015 ho suonato al Koko a Londra in supporto di Belarus Free Theatre, i cui membri erano stati imprigionati. Pussy Riot e la band ucraina Boombox erano in programma. Il cantante Andriy ha avuto problemi con il visto, quindi il resto della band ha fatto da supporto a me durante il mio set. Recentemente avevo letto che Andriy aveva lasciato il suo tour americano con i Boombox, era tornato in Ucraina e si era unito alla difesa territoriale. Poi ho visto questo incredibile video su Instagram. È stato un momento potente che mi ha spinto a volerlo trasformare in musica”.