Da Telegram a Vkontakte, entrambi social di matrice russa, la propaganda neo-fascista e pro-putiniana ha trovato nuovi spazi di espressione. Che su Facebook o Instagram non riescono a rintracciare.
Forza Nuova sul social russo
Vkontakte è la maggiore rete sociale in Russia e in tutta la CSI; è stata fondata dal programmatore russo Pavel Durov nel 2006. Nel gennaio del 2014 ha raggiunto i 210 milioni di utenti registrati. Secondo le fonti e i dati raccolti da Alexa.com, VK è il sito più popolare della Russia e dell’Ucraina. Ma ci sono molti italiani iscritti. Soprattutto pagine dei più noti gruppi neo-fascisti. Su tutte, Forza Nuova che si presenta anche con la traduzione in russo. E dove spicca l’attivismo di Giuseppe Provenzale che su Twitter si definisce “portavoce del gruppo dirigente Fn a piede libero. Forse poeta e istigatore“. Di sicuro molto vicino alle posizioni della Russia.
Il 25 aprile, data che per i fascisti resta tutto fuorchè una festa, riportava un pensiero di Sergey Glazyev, economista russo ed esperto di geoeconomia: “Non dobbiamo cedere alle sanzioni, perchè non verranno allentate. Non dobbiamo ritirarci dai territori liberati dal mondo russo in Ucraina perchè lì vive il popolo russo, del cui sostegno abbiamo davvero bisogno. Non dobbiamo negoziare con i pupazzi americani perchè probabilmente ci imbroglieranno di nuovo”.
“La guerra scatenata dall’elite finanziaria statunitense”
Del resto i gruppi neo-fascisti sostengono da sempre una posizione anti-atlantista, sostenitori di una cosiddetta “terza via” tra modello comunista – se ancora si può tirare in ballo questo termine – e liberalismo di stampo americano.
Il giorno precedente, il 24 aprile, Provenzale, sempre attivo sul social russo, riportava, ancora una volta le frasi di Sergey Glazyev: “Come sempre è successo in questi periodi, l’elite dirigente dei paesi centrali dell’ordine economico mondiale in crisi provoca una guerra mondiale per mantenere la propria egemonia globale”. Insomma, secondo le camicie nere dei tempi d’oggi, il conflitto tra Russia e Ucraina vedrebbe alla regia l’elite finanziaria statunitense.
Il profilo di Putin
VKontakte è anche l’unico social dove ha un account ufficiale Vladimir Putin. Sì, proprio il leader russo. Che, dalle pagine del social, gestisce l’attività di comunicazione come un qualsiasi leader. Foto di convegni, annunci al popolo russo, immagini di incontri istituzionali.
Su Telegram complottisti, no-vax, no green pass e pro-putiniani
La propaganda pro-putiniana italiana viaggia anche su Telegram, fondata dall’imprenditore russo Pavel Durov, che fornisce una crittografia più stringente rispetto a Whatsapp. Qui, tra lo sfondo blu del social, è un tripudio di complottisti, no vax, no green pass e naturalmente pro-putiniani.
Il canale “Ugo Fuoco – Stop Dittatura Sanitaria“, bannato da Facebook, è un profluvio di attacchi ai vaccini, accuse a Pfizer, rea “di aver assoldato un esercito di fact-checker” e richieste di moratoria contro l’obbligo vaccinale. E non possono mancare le fandonie sul 5G, riportate tramite le parole di Giulietto Chiesa, vero guru intellettuale delle destre estreme italiane, che in un video, ripreso dal gruppo, invitava “gli italiani a non acquistare il nuovo Iphone perchè pericoloso per la vita degli esseri viventi”. Chiesa è stato un corrispondente in URSS di Unità e Stampa, che spesso ha sostenuto posizioni che rasentavano il complottismo.
“Libera Espressione” e Giulietto Chiesa
“Libera Espressione” conta invece 85k di iscritti. Al suo interno i temi sono vari. Tutti di natura complottista o pseudoscientifica. Dalle scie chimiche alla “probabile, e imminente, nuova ondata di aviaria”. Ritorna puntuale la figura di Giulietto Chiesa, presentato in veste di divulgatore delle “verità” sull’11 settembre. Chiesa, cresciuto nel PCI per poi saltare dai Cinque Stelle al gruppo di Ingroia, è scomparso il 26 aprile del 2020, stroncato da un infarto. Ma per i gestori del gruppo “Libera Espressione” sarebbe stato vittima di un fantomatico “progetto di sterminio di milioni di americani, ideato dalla Casa Bianca e dai rabbini di Israele.
Il progetto “ZYPHR”
Lo chiamano progetto “ZYPHR”. Dal sito “Avventismo Profetico” si legge di un’iniziativa nata con lo scopo di “rimuovere 12-15 milioni di patrioti americani, cristiani, liberi pensatori e chiunque sia critico nei confronti di Israele dalla società americana e collocare la maggior parte di loro in vaste basi sotterranee negli Stati Uniti”.
“Il progetto Zyphr – prosegue la pagina – raggiungerà i suoi obiettivi facendo uso di interruzioni di corrente, epidemie virali e un programma che coinvolge piccoli droni avanzati che entreranno nelle case delle persone praticando buchi nelle loro finestre. I droni entreranno e poi spareranno esplosioni di scopolamina (farmaco alcaloide allucinogeno, ndr) e altri composti ipnotizzanti alle sue vittime addormentate, inducendole a uscire dalle loro case in furgoni e autobus in attesa, per essere trasportate alle basi sotterranee. Gli obiettivi del progetto Zyphr – prosegue l’assurda presentazione – includono anche un raccapricciante programma di estrazione di Adrenochrome che coinvolgerà i suddetti addotti mentre sono alloggiati nelle basi sotterranee”.
C’è veramente da spassarsela, a suon di risate amare, su queste pagine. Come su “Border Nights 2.0”: 34,1 k di iscritti a cui, ogni giorno, a ogni ora, vengono propinati video sulle presunte censure operate dai media europei, sugli effetti avversi e deleteri dei vaccini e una miriade di riflessioni e spiegazioni sul conflitto russo-ucraino. In un post del 25 aprile, quando l’odio verso gli americani raggiunge l’apice, viene proposta una teoria secondo cui “gli americani avrebbero all’attivo in Ucraina dozzine di laboratori“. La Russia avrebbe pubblicato documenti riservati che dimostrano che il Pentagono era impegnato nello sviluppo di armi biologiche di distruzione di massa“. L’allarmismo è imperante. In un altro video del 22 aprile, si vede il dottor Reiner Fuellmich lanciare un “avvertimento sul ritorno della pandemia di Aids, indotta dal vaccino“.
I passaggi urbani solidali per i No Green Pass
Ma “Border Nights 2.0” passa anche dalle parole e dai complotti al mutuo soccorso. Offre per ogni città, passaggi urbani solidali, ovvero opportunità di trasporto per chi non ha il green pass e non può accedere sui mezzi pubblici. Entrando nel gruppo milanese, si nota la divisione in vari gruppi riguardanti le diverse aree della città. C’è chi chiede passaggi, chi li offre. L’imporante è che sia l’autista sia l’ospite in auto non abbiano il green pass. E magari sostengano posizioni filo-putiniane.