Claudia Parzani, presidente di Borsa Italiana che venerdì 19 gennaio darà il “calcio d’inizio” alla convegnistica milanese del 2024 con l’evento Ocse sulle nuove regole globali della finanza, è dal 2022 una figura centralissima nel sistema finanziario milanese. Quell’anno giri di valzer delle nomine milanesi hanno portato all’emersione di quella che è un’interessante rete di interessi e collegamenti sistemici su un preciso asse. Sole 24 Ore-Borsa Italiana-Politecnico di Milano.
Claudia Parzani e l’ascesa in Borsa Italiana
Nel 2022 l’allora 51enne manager bresciana è stata nominata ad aprile presidente di Borsa Italiana, su indicazione di Cdp Equity, dopo otto anni passati nel team di Piazza Affari. Parzani ha lasciato al contempo la carica di presidente di Allianz Italia, che deteneva dal 2017, ma a sua volta è entrata nella squadra del nuovo consiglio di amministrazione de Il Sole 24 Ore S.p.a, guidata dal nuovo amministratore delegato Mirja Cartia d’Asero.
La Cartia, avvocato catanese con consolidate esperienze in Lehmann Brothers e specializzata nel real estate, ha un legame diretto con Linklaters, società di consulenza legale britannica di cui la Parzani è partner dal 2007: nel 2015 ha infatti frequentato il corso di formazione In the Boardroom, organizzato da Linklaters assieme a Egon Zhender e Valore D. Di quest’ultima associazione – la prima associazione di grandi imprese creata in Italia per sostenere la leadership femminile in azienda – Parzani ha fatto parte come membro del Consiglio Direttivo. Una prima volta, dal giugno 2009 al novembre 2016, e dal giugno 2013 al giugno 2016 ne è stata presidente.
Politecnico e Piazza Affari
In quello stesso anno Parzani entrò nel board del Politecnico di Milano (mandato 2016-2019). Poco prima che la nomina di Ferruccio Resta a rettore diventasse effettiva dall’1 gennaio 2017. Resta, che ora ha passato la mano a Donatella Sciuto, sedeva nel consiglio di amministrazione di Allianz presieduto fino a poco fa da Parzani e ora è stato chiamato in quello del Sole 24 Ore nella gestione Cartia.
L’ateneo di Piazza Leonardo ha a suo modo avuto la possibilità di avvalersi dei servizi di Linklaters. Come riporta Legal News l’azienda di cui Parzani è partner è entrata in azione. Per sostenere “il fondo Student 2 gestito da Antirion SGR, e investito da Hines e da Blue Noble”. Quando questo “ha finalizzato un investimento da oltre 80 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo studentato che si sviluppa nel cuore del polo universitario del Politecnico di Milano in zona Bovisa.
Il progetto verrà realizzato su un terreno al momento libero. Avrà una superficie complessiva di circa 45.000 metri quadrati” e ha avuto via libera ad aprile. In quest’ottica “Linklaters si è occupato degli aspetti civilistici della due diligence. E della negoziazione della documentazione contrattuale con un team guidato dal partner Franceso De Blasio e coordinato dal managing associate Francesco Macrì”.
La nomina di Claudia Parzani a Borsa Italiana
Nel 2022 la Consob ha dato il via libera alla nomina di Parzani in Borsa Italian dopo aver valutato la sua congruenza col ruolo in Linklaters, tra i maggiori attori operanti a Piazza Affari sul fronte legale assieme a Bonelli Erede, Gianni Origoni, Dla Piper e Latham & Watkins.
Tre figure apicali come il Presidente di Borsa Italiana, il rettore del Politecnico e l’ad del Sole 24 Ore hanno visto nel 2022 una sostanziale una linea di continuità. Questo permetteva di tracciare una nuova geografia dei poteri di Milano. Città in cui sempre di più si pensa a livello di sistema. Una presidente di Borsa Italiana che conosce attentamente i retroterra del potere economico-finanziario. Claudia Parzani è entrata con un ruolo chiave nella governance di Piazza Affari nell’era dell’alleanza europea guidata dalla Francia tramite il consorzio Euronext. Alla cui guida ha visto Piazza Affari raggiungere risultati più che lusinghieri.
Gli anni d’oro di Borsa Italiana
Parzani è stata inserita dal Financial Times nel 2023 tra le dieci figure più influenti nel mondo borsistico europeo sulla scia dei risultati lusinghieri raggiunti da Piazza Affari in termini di popolarità. Il Ftse Mib ha archiviato il 2023 in rialzo del 28% a oltre 30mila punti, un valore che non si osservava da ormai 15 anni, prima del crack di Lehman Brothers. L’indice Ftse Italia All Share ha registrato invece un aumento del 26,2%. Ma per questi risultati, legati al mercato, vanno letti assieme al fronte operativo della popolarizzazione del mercato dei capitali a cui Parzani, assieme alla struttura di Piazza Affari, ha contribuito: il boom di quotazioni ha portato a 36 ingressi in Borsa nel 2023 e al passaggio di fascia di big come Technoprobe, entrati di recente nel mercato dei capitali.
Piazza Affari è diventata collettrice di interessi e prospettive di riforma del sistema finanziario italiano oltre che organo operativo per la gestione quotidiana dei mercati: Parzani, forte di un’esperienza consolidata, si è fatta regista di una crescente attenzione che ha visto una convergenza di attività tra Borsa Italiana, enti come Assonime e le istituzioni per applicare moderne regolamentazioni come quelle dell’Ocse volte a modernizzare il mercato dei capitali. Piazza Affari ha osservato la nascita di vere e proprie battaglie di mercato, come quelle di Generali e Mediobanca, in cui è stata la dinamica della competizione, prima che quella salottiera, a fare la differenza. E anche questo è un portato della gestione pragmatica dell’era Parzani.