Giovanni Melillo, procuratore capo di Napoli, è stato scelto dal Csm come nuovo procuratore nazionale antimafia, battendo ai voti il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. 13 a 7 per Melillo il verdetto del Consiglio Superiore della Magistratura. Premiato, dunque, il candidato considerato più “istituzionale”, rispetto al “battitore libero” Gratteri.
L’entusiasmo del movimento
Nonostante le polemiche, come quelle sollevate da Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia e senatore ex Movimento, i pentastellati sembra abbastanza entusiasti per la scelta di Melillo. Lo conferma a true-news.it il senatore pentastellato Marco Pellegrini, capogruppo dei Cinque Stelle in Commissione Antimafia, nonché foggiano proprio come Melillo, il nuovo capo della Direzione Nazionale Antimafia.
“La scelta di Melillo è un’ottima notizia – spiega Pellegrini – si tratta di un magistrato estremamente capace, valoroso, molto conosciuto e apprezzato anche per le sue notevoli e non comuni capacità organizzative e di coordinamento degli uffici, sono certo che proseguirà il lavoro dei suoi predecessori, aumentando la qualità e il livello del contrasto alle mafie”. Melillo, con una esperienza di 9 anni alla procura nazionale antimafia, ha lavorato anche al Quirinale e come capo di gabinetto di Andrea Orlando, quando l’esponente del Pd era ministro della Giustizia.
Gratteri non è stato “sconfitto”
Pellegrini cerca di smorzare le polemiche sulla “sconfitta” di Gratteri, attribuendo la responsabilità di questa narrazione anche ai media: “Questa non è una gara sportiva in cui c’è un vincitore e uno sconfitto. È singolare che alcuni mezzi di informazione stiano associando la parola “sconfitto” al magistrato Gratteri, al contrario il suo immane e coraggioso lavoro svolto in questi anni deve essere ancora di più valorizzato e protetto”.
Insomma, aggiunge il capogruppo M5s in Antimafia, “nel contrasto alle mafie gli unici che devono essere sconfitti sono i mafiosi, non certo questo o quel magistrato, anche perché il Csm ha preso la sua decisione in completa autonomia, questo non è il momento di fare il tifo”. Anzi – sottolinea Pellegrini – “crediamo che il lavoro di squadra tra il dott. Melillo e il dott. Gratteri possa giovare al Paese tutto. L’Italia ha bisogno di magistrati competenti e coraggiosi e Gratteri rappresenta uno degli esempi migliori di uomo delle Istituzioni”.
Pellegrini, da foggiano, terra della cosiddetta “Quarta Mafia”, saluta come “una fortunata coincidenza per il Paese e per la provincia di Foggia che il nuovo procuratore nazionale antimafia sia foggiano”. “Un territorio – spiega il parlamentare – che il suo predecessore Cafiero De Raho considerava come una emergenza nazionale a causa dei sodalizi criminosi organizzati, violenti, feroci, spietati che infestano quei territori, il dottor Melillo sono sicuro che attenzionerà ancor di più questa emergenza e lo Stato vincerà la sua battaglia”.
Un bilancio su Cafiero de Raho
Per il capogruppo grillino in Commissione Antimafia anche il bilancio del quinquennio a guida Cafiero De Raho “è sicuramente positivo e il dottor De Raho e la Dna tutta hanno mostrato particolare attenzione anche ai fenomeni nuovi ed emergenti, non tralasciando le realtà criminose storiche e consolidate”. Oltre alle mafie, non è da trascurare, in questo momento storico di tensioni internazionali e rischio di recessione economica, nemmeno il pericolo terrorismo e del cyber-crimine, un altro settore di cui si occupa la Dna. “Il rischio, in astratto, non è trascurabile – conferma Pellegrini – ma sono certo che i nostri apparati investigativi, i nostri magistrati, i nostri servizi di sicurezza, sapranno fronteggiare qualsiasi minaccia di questo tipo”.