Il paradosso è evidente. La salute mentale è ormai un’emergenza per le giovani generazioni che si sfogano o cercano consigli su TikTok dove l’hashtag “salutementale” è seguito da milioni di utenti. Eppure in Italia si contano solo 3,3 psicologi ogni 100mila abitanti.
“Non posso parlare ora: sto facendo cose da ansiosa”
Lo dice una ragazza, con un cappello di lana e grandi occhiali da vista bianchi, mentre elenca alcuni dei tic di chi si soffre d’ansia. Come lo “scarabocchio compulsivo” o “la dissociazione“.
E’ solo uno dei tanti post di TikTok dedicato alla salute mentale. Un hashtag di tendenza, al terzo posto nella graduatoria del social di origine cinese, che conta 142,6 milioni di visualizzazioni. E che fa capire come i disturbi di natura mentale siano ormai un’emergenza. Che richiede, innanzitutto, il superamento dello stigma. Se si va dallo psicologo, non si è “pazzi”, come si poteva sentire negli anni Ottanta. Chi assume psicofarmaci, a patto che lo faccia su indicazione medica e non per stupido sballo, non è da demonizzare. Su TikTok la generazione Z sta cambiando la mentalità con cui si guarda ai disturbi della mente. Che può ammalarsi come qualsiasi altro organo del corpo.
Il brano virale sugli attacchi di panico
I video sul social superano qualsiasi barriera di stigma anche con la musica: Stefy Evita è l’account di una ragazza che ha composto un brano dedicato agli attacchi di panico. In Italia sono almeno dieci persone ad averne sofferto almeno una volta. Le parole del singolo non lasciano spazio a dubbi: “Cosa c’è che non va in me? C’è che ho dentro una tempesta /Pensieri annebbiati malati /Che non riesco a controllare”.
@stefyevita ANSIA (acustica) #ansia #attacchidipanico #neiperte #stefyevita #salutementale #anxiety ♬ Ansia – Acustica – Stefy Evita
Psicologi e influencer: su TikTok consigli e info sul benessere mentale
Sono numerosi le psicologhe e gli psicologi che usano la piattaforma per fare divulgazione: il loro obiettivo, più che promuovere la propria attività, è fare divulgazione. Dimostrare, come fa “@francescapicozzipsico“, con tono ironico mentre fa balletti e mosse tipiche di TikTok, che in una seduta dal terapeuta “si può piangere”, “ci si può lamentare degli altri”, “si può stare meglio”. Altro che roba da pazzi.
E si parla apertamente, senza paura nè vergogna, di traumi. “@irenesanguineti” elenca tutte le azioni, o co-azioni a ripetere – come direbbe la psicologia – che si innescano in chi ha vissuto un trauma: “frequentare sempre la stessa tipologia di ragazzi/e”, “dover tenere tutto sempre sotto controllo” o “voler sempre piacere a tutti”. “sushicaduti“, sul sottofondo di una di quelle musichette che sulla piattaforma sfondano, elenca i sintomi del Disturbo Borderline di Personalità , caratterizzato da una modalità pervasiva di instabilità e di ipersensibilità nei rapporti interpersonali. A cui l’autrice del post aggiunge altre caratteristiche come “la paura per il rifiuto“.
Scorrendo i post dell’hashtag “mentalhealth”, si scoprono le varie sfumature del disagio mentale. Ragazze e ragazzi ne parlano apertamente per creare un senso di comunità, video e parole che suonano anche come un appello alla società e alle istituzioni.
Il report di cittadinanza attiva: solo 3,3 psicologi ogni 100mila abitanti in Italia
Da cui le risposte sono scadenti. Come mostrano i dati dell’ultimo report di Cittadinanza Attiva “sulla salute 2022. I diritti dei cittadini e il federalismo sanitario”.
La salute mentale, da tempo trascurata e sotto finanziata dai governi di tutto il mondo, ha ricevuto il colpo di grazia con la pandemia e il PNRR vi dedica poca attenzione. Con il paradosso che proprio quando i disturbi mentali aumentano (e in Italia a farne le spese sono più che in passato i giovani tra i 18 e i 34 anni), i servizi sanitari a loro dedicati diminuiscono. Le problematiche segnalate dai cittadini al Pit Salute in tema di salute mentale (12,8% delle segnalazioni nell’ambito dell’assistenza territoriale) narrano della disperazione per la gestione di una situazione ormai diventata insostenibile a livello familiare (28%), della protesta per la scarsa qualità dell’assistenza fornita dai Dipartimenti di Salute Mentale (24%), delle difficoltà di accesso alle cure pubbliche (20%), nell’incapacità di gestire gli effetti collaterali delle cure farmacologiche (12%), nello strazio legato alle procedure di attivazione del trattamento sanitario obbligatorio (8%).
In Italia si contano 126 Dipartimenti per la Salute Mentale (DSM) e 1299 strutture territoriali: per 100mila abitanti, è la Toscana a registrare il valore più alto (7,5 strutture), seguita da Valle d’Aosta (5,7) e Veneto (4,4). Ben 15 le Regioni che presentano valori inferiori alla media nazionale (pari a 2,6). Per quanto riguarda il personale, la Liguria con 13,8 presenta il miglior rapporto medici/abitanti, seguita da Toscana e PA Trento (12,8 ciascuno). Anche in questo caso sono oltre la metà, ben 13, le Regioni che presentano dati inferiori alla media nazionale (pari a 9): maglia nera a Veneto (5,9) e Marche (6). Analogamente, il miglior rapporto psicologi/abitanti lo si registra in Valle d’Aosta (16), seguita da PA Trento (10,6); agli antipodi Basilicata (0,9) e Piemonte (1,3). La media nazionale è di 3,3 psicologi ogni 100mila abitanti.
La proposta di legge di Regione Lombardia e il bonus del governo
La Lombardia ha di recente presentato una proposta di legge, a cura dei consiglieri Niccolò Carretta e Simona Tironi, per istituire la figura dello psicologo delle cure di base. Non un bonus ma una vera e propria figura di fiducia, alla stregua del medico di base. Intanto, a livello nazionale, sono state definite le modalità per accedere al bonus psicologo, inserito il 17 febbraio nel decreto Milleproroghe. Per il 2022 sono stati stanziati 20 milioni. Delle risorse disponibili, metà verranno usate per finanziare il bonus e l’altra metà per il reclutamento di professionisti per combattere il disagio mentale. Il bonus può essere usato per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia presso specialisti privati regolarmente iscritti nell’elenco degli psicoterapeuti, nell’ambito dell’albo degli psicologi aderenti all’iniziativa. Il bonus psicologo arriverà a 600 euro all’anno e sarà possibile accedere in base all’Isee. Il tetto massimo è stato fissato a 50mila euro, puntando a favorire i redditi più bassi.
Basterà a fermare questa sorta di epidemia di disturbi mentali? Nel frattempo ragazze e ragazzi si danno forza a suon di post su Tik Tok. Informano, si confessano, superano le mura del silenzio e le bigotte barriere dello stigma.