Claudio Granata è direttore Human Capital & Procurement Coordination di Eni, azienda in cui è entrato nel lontano 1983 e dove non si muove foglia senza che il potente capo del personale non voglia. Recentemente Granata è stato al centro di alterne vicende: di palazzo, di procura e di televisione.
Chi è Claudio Granata
Nato a Roma nel 1960, dal 1 luglio 2020 è Director Human Capital & Procurement Coordination dell’azienda in cui è entrato quasi quattro decenni fa, dopo la laurea in Economia. Dentro il cane a sei zampe Granata ha compiuto un’enorme scalata: da consulente, fino ai vertici del Consiglio d’amministrazione.
Per dieci anni ha ricoperto il ruolo esperto del mercato del lavoro e della previdenza sociale presso l’ASAP (Associazione Sindacale delle Aziende dell’Eni). Nel 1994 passa in Eni Corporate, come esperto di relazioni industriali. Nel 2000 diventa Responsabile del Personale e Organizzazione di Eni Servizi Amministrativi.
Tutta la carriera in Eni
Nel 2001 ha assunto la responsabilità dei poli territoriali dell’Eni, strutturando la gestione del personale per aree geografiche e nel 2003 assume il ruolo di HR di Business in Corporate. Assicura la gestione e lo sviluppo di Eni Corporate in un periodo di grande cambiamento (2002-2004), caratterizzato dalle incorporazioni di Snam e AgipPetroli. Nel stesso anno è nominato anche Direttore del personale e organizzazione della SOFID (società di servizi finanziari di Eni).
Nel 2006 ha assunto l’incarico di Direttore Risorse Umane della Divisione E&P. Dal 2012 a marzo 2015 è stato componente del Consiglio di Amministrazione di Eni Uk Ltd, con la responsabilità di sovrintendere ai processi di sicurezza, ambiente, qualità al fine di promuovere l’integrazione con i processi operativi e contribuire al miglioramento del time to market e dell’efficienza.
Dal 1 luglio 2014 è Chief Services & Stakeholder Relations Officer di Eni. Fino a maggio 2016 è stato Consigliere di Amministrazione di Eni Foundation. Dal 1 luglio 2020 è Director Human Capital & Procurement Coordination di Eni. Da novembre 2014 è Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni Corporate University.
L’accostamento a Snam
Granata assomma a sé sostanzialmente il controllo di numerose funzioni dell’azienda: il ramo IT, personale, legale, acquisti, sicurezza, servizi generali, relazioni esterne. Il percorso in Eni del braccio destro dell’amministratore delegato Claudio Descalzi non è passato inosservato: è stato accostato a Snam, come possibile nuovo Ad dell’azienda che l’Ente nazionale idrocarburi ha venduto nel 2012.
“Sulle indiscrezioni di una mia possibile candidatura alla nomina di amministratore delegato di Snam, pur conoscendo e apprezzando la storica eccellenza della societa’ tengo a precisare di non essere disponibile anche in ragione del mio attuale impegno professionale in Eni” ha chiuso, lasciando apparentemente spiragli aperti per il futuro – il capo del personale del cane a sei zampe.
L’inchiesta sulla loggia Ungheria
Granata, insieme coi vertici di Eni, è stato coinvolto nel caso Opl 245 in Nigeria. La presunta tangente più grande tangente mai pagata da un’azienda italiana (il quadruplo della maxi tangente Enimont), doveva essere il “Processo del secolo”. Salvo poi concludersi con la completa assoluzione “perché il fatto non sussiste” di Claudio Descalzi e del suo predecessore Paolo Scaroni.
Presunte indiscrezioni riportate da il Fatto Quotidiano, avrebbero coinvolto Granata in una lobby che si muoveva per un “reciproco scambio di favori”. Granata – estraneo alle indagini sulla Loggia Ungheria – è stato tirato in ballo da Piero Amara per alcuni appunti depositati alla Procura di Milano, che avrebbero confermato le tesi dell’accusa. La prova degli appunti è stata poi smontata e il processo Eni-Nigeria si è rivelato lo “scandalo giudiziario del secolo”.
Legami con la stampa bipartisan
In tanti anni in Eni, Granata ha avuto modo di tessere importanti legami con il mondo della stampa. Nel 2019 ha nominato Mario Sechi dirigente del gruppo col compito di tessere rapporti con il mondo politico. Il direttore dell’Agi e mancato senatore con Mario Monti dirigeva già un trimestrale Eni World Energy e del mensile Orizzonti, idee dalla Val d’Agri, con cui il Gruppo mantiene le relazioni con il mondo lucano.
Negli ultimi giorni stanno emergendo i legami del Human Capital and Procurement Coordinator di Eni di amicizia con Marco Damilano. Dopo la conclusione del rapporto con L’Espresso del Gruppo Gedi, Damilano è stato prontamente recuperato in Rai. Parrebbe proprio grazie ai buoni uffici di Granata, che ha interceduto con Antonio Funiciello, uno dei capi di gabinetto di Mario Draghi per la collaborazione – lautamente pagata – di Damilano col cavallino di viale Mazzini.