L’Inter alza al cielo il secondo trofeo stagione, la Coppa Italia dopo la Supercoppa italiana, e inizia già a progettare il futuro. Due i nodi essenzialmente da sciogliere entro fine mese, al di là di come finirá la volata scudetto (tutto ancora aperto…).
I nodi da sciogliere: Simone Inzaghi, Ivan Perisc e Samir Handanovic
Il primo riguarda il rinnovo di Simone Inzaghi, mentre il secondo è inerente al futuro di Ivan Perisc e Samir Handanovic in scadenza a giugno. Partiamo dal condottiero nerazzurro: il tecnico piacentino, alla prima annata interista, ha dimostrato di poter condurre ottimamente una grande squadra. Due trofei vinti non sono male a livello di biglietto da visita, a cui bisogna aggiungere il gioco spumeggiante della squadra. Nell’anno in cui ai nastri di partenza la Beneamata si presentava senza i tre tenori della scorsa stagione (Romelu Lukaku, Christian Eriksen e Achraf Hakimi). Poteva essere l’inizio di un crollo verticale e invece l’Inter targata Simone ha saputo essere competitiva su tutti i fronti. Mica poco. Non va dimenticato, infatti, che Inzaghi è uscito dalla Champions League agli ottavi (i nerazzurri non ci arrivavano da due lustri…) solo per mano di una corazzata come il Liverpool, facendo tremare i Reds ad Anfield Road in 10 contro 11. Insomma, le basi per proseguire insieme ci sono tutte: ecco perché a breve le parti si siederanno al tavolo delle trattative per impostare il rinnovo fino al 2024 con opzione per il 2025. Pronto il ritocco dell’ingaggio dagli attuali 4,2 a 5,2 milioni netti a stagione più premi.
Per Zhang Inzaghi è l’uomo giusto
Il giusto premio per i due trofei conquistati. Zhang ritiene Inzaghi l’uomo giusto per aprire un nuovo ciclo e la sensazione è che non ci saranno problemi. Stessa cosa per capitan Samir Handanovic che proseguirà la sua esperienza interista per un altro anno con decurtamento degli emolumenti del 30%. Rinnovo annuale con opzione legata alle presenze per il portiere sloveno che nella prossima stagione si giocherà la maglia da titolare con il nuovo acquisto Andrè Onana. Un ballottaggio tra i pali con possibilità di cambio di gerarchie in corso d’opera, visto che il camerunense è l’erede designato tra i pali nerazzurri dell’attuale numero uno. Insieme per una stagione per poi dirsi addio. Quello che vuole evitare Ivan Perisic che chiede un biennale da 5 milioni netti a stagione, l’attuale compenso che percepisce a Milano. L’offerta di Suning per prolungare è più bassa: annuale da 4 con opzione per un’altra stagione. Proposta economica che non convince l’esterno croato che dopo la doppietta decisiva nella finale di Coppa Italia ha sbottato contro Marotta e Ausilio rei a detta dell’ex Bayern Monaco di aver temporeggiato troppo e aspettato l’ultimo minuto per chiudere il rinnovo. Con i Top Player non si dovrebbe fare così. Chiaro il messaggio esplicitato da “Ivan il Terribile” che – al di lá di tutto – resta insostituibile per Inzaghi che a gran voce ha chiesto la sua permanenza. Settimana prossima il suo agente Frane Jurcevic sarà a Milano per discutere il rinnovo: la sensazione è che – al di lá delle schermaglie dialettiche – il rinnovo arriverà…