Con la vittoria di Nole Djokovic si è chiusa la dieci giorni degli Internazionali d’Italia di Tennis. Una kermesse che ha lasciato dietro di se il record di spettatori, le polemiche tra il Presidente della Federtennis, Binaghi, che ha scagliato dei siluri non da poco contro il Presidentissimo del Coni, Malagò e alcuni cadaveri. O meglio. Persone che sono sull’orlo di una crisi di nervi.
La settimana del “c’è un biglietto?”
Quella appena trascorsa infatti è stata la settimana del: «c’è un biglietto?». Perché tutti ci tenevano a vedere i campioni del tennis e a farsi vedere in bella vista sulla tribuna ospiti del Coni e della Federtennis. Perché ovviamente stiamo parlando di biglietti «omaggio», insomma, il trionfo dello scrocco. Scrocco che può essere legato al Coni, alla Federazione o ad uno degli sponsor; realtà che hanno tutte dei biglietti a disposizione per vip ed amici. Attività in cui, come tutti gli anni, si sono distinti i nostri politici. Certo, questo testo trasuda un minimo di populismo e demagogia, ma tant’è: con decine di migliaia di tifosi sicuramente più esperti ed amanti del tennis dei nostri onorevoli e senatori vedere nelle prime file alle spalle dei vari Tsitsipas e Sinner i soliti noti faceva un minimo di rabbia.
I biglietti ovviamente non bastano mai
In queste grandi manifestazioni sportive internazionali, i posti a disposizione non è che siano tanti e soprattutto sono nettamente inferiori alle richieste. Richieste che poi, parlando con chi ha dovuto gestire questo caos da un mese a questa parte, si fanno sempre più dettagliate.
C’è quello che voleva farsi il filotto, cioè tutta la settimana. C’è chi voleva un secondo biglietto per consorte (che poi, mica sempre è la consorte) o per un amico. C’è il portavoce che dopo aver chiesto il tagliando per il suo Capo lo chiedeva per se. C’è chi voleva il biglietto per la sera e non per la sessione diurna. C’è chi voleva per forza vedere Sinner o gli altri italiani senza sapere che il programma delle partite si decide solo la sera prima e quindi se fai questa richiesta una settimana prima (ad esempio per la semifinale) di sicuro di tennis sai poco, ma proprio poco. C’è chi poi si informa sul ristorante o il buffet, sul parcheggio per l’auto, sul selfie con il campione di turno. C’è chi poi ne faceva una questione di file: più bassa è più sei uno che conta.
Capite bene che mettere insieme tutto questo ha davvero dell’incredibile; una sorta di sudoku molto delicato perché i politici, lo sanno anche nel mondo dello sport, meglio tenerseli buoni. Non si sa mai…
L’onorevole che si sarebbe goduto Internazionali e finale di Coppa Italia da vip
Nomi degli scrocconi? Per eleganza evitiamo ma basta riguardarsi le inquadrature tv delle partite giocate per capire come non ci siano distinzioni di partito e nemmeno di maggioranza o opposizione.
Una menzione però speciale va a chi ha portato a casa la “doppietta”. Mercoledì scorso infatti il Foro Italico è stato il centro dello sport italiano per una sera: alle 19 sulla terra rossa Sinner si giocava l’accesso ai quarti di finale. Alle 21, poche centinaia di metri più avanti, allo Stadio Olimpico, Juventus ed Inter si sfidavano per la finale di Coppa Italia. Al netto del fatto che anche per il pallone lo scrocco ha regnato sovrano, persino per politici dalla conclamata fede rossonera che non avevano interesse alcuno ad esserci se non il poter dire: «io c’ero», un onorevole di un partito di governo sarebbe riuscito nell’impresa di godersi i due eventi in tribuna vip (o come si chiami) uno dopo l’altro, passando dalla terra rossa al prato verde in un batter d’occhio. Prossimi appuntamenti della Scrocco Cup? Motomondiale (Mugello, tra due settimane ma senza troppo entusiasmo) e Formula 1 a Monza (un “must have“). Non c’è mai fine…