Blocchi, ritardi, paura di non trovare il posto. Che caos negli ultimi giorni la campagna vaccinale della Regione Lazio. I dati del tracking governativo sono in linea con la media nazionale, come ormai per tutte le regioni, con un rapporto fra dosi consegnate e somministrate pari 83,2% (236.670 vs196.998). Ma le cronache romane parlano di slot già finiti (quelli di febbraio) e 24 ore fa sono state superate le 120 mila prenotazioni in un giorno per il vaccino anti Covid rivolto agli over 80. Lo ha reso noto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, precisando che “1 over 80 su 4 ha la sua prenotazione della prima e della seconda dose del vaccino anti Covid. Sono già più di mille le prenotazioni per il vaccino a domicilio effettuate da persone non autosufficienti”. Un altro modo di dirlo, senza infastidire la matematica, è che 3 persone su 4, tra quelle che hanno prenotato, oggi non hanno ancora la garanzia, figuriamoci la data che tuttavia non può essere casuale, di quando, come e chi somministrerà loro la dose di richiamo. Così fra un 25% che funziona e un 75% di fallimenti, voi cosa scegliereste?
E dire che a inizio gennaio dalla Capitale arrivavano lezioni di efficienza alle varie regioni che non riuscivano, nei primi giorni, a stare dietro al ritmo da velocisti di Zingaretti&Co. Chissà: sarà stato merito di Bertolaso, all’epoca candidato sindaco in pectore del centrodestra a Roma, che con la sua sola presenza (all’opposizione virtuale della Regione) faceva funzionare tutto? L’assessore D’Amato tuttavia non demorde. “Nessuno rimarrà senza la sua prenotazione – sottolinea alle agenzie – il servizio rimarrà attivo nelle prossime settimane e la somministrazione dei vaccini avrà inizio l’8 febbraio”. E ancora: “Ad oggi sono quasi completamente esauriti gli slot a disposizione per il mese di febbraio, mentre sono disponibili le prenotazioni per marzo”.
Come mai? “La disponibilità delle prenotazioni è collegata alla disponibilità dei vaccini assicurando e garantendo la seconda dose. Nel caso ci fossero più vaccini a disposizione in automatico ci sarà la possibilità di anticipare le prenotazioni”. Insomma è colpa di Pfizer, o in alternativa della Commissione europea. Che ci potrebbe anche stare se l’uomo forte della sanità laziale non dicesse qualche frazione di secondo dopo che va tutto alla grande. O per restare in tema: l’operazione è venuta bene, ma il paziente è morto.