Alberto Stasi oggi, l’intervista a Le Iene. A sette anni dal suo arresto e condanna per l’omicidio di Chiara Poggi, Stasi parla dal carcere, in un servizio in esclusiva in onda stasera su Italia 1. Le parole del condannato: “Io innocente, dormo sereno”.
Alberto Stasi oggi, l’intervista a Le Iene: “Sono innocente, dormo sereno”
Sono passati quasi 15 anni dal delitto di Garlasco. Il 13 agosto 2007 la 26enne Chiara Poggi fu trovata morta nella villetta di famiglia, uccisa da un oggetto contundente. Sette anni dopo, il 12 dicembre 2015, il fidanzato della vittima Alberto Stasi viene condannato a sedici anni di carcere per l’omicidio di Chiara. Oggi Stasi ha 39 anni ed è detenuto nel carcere di Bollate e lavora da diversi anni in un call center. Per la prima volta dalla sua condanna definitiva, ha deciso di parlare del caso. In un servizio esclusivo de Le Iene, Stasi ha ribadito la sua innocenza: “Quando mi chiedono se ho ucciso io Chiara penso che non sanno di cosa stanno parlando”. L’intervista, a cura della iena Alessandro Di Giuseppe, andrà in onda stasera su Italia 1.
“Nell’immaginario comune un innocente in carcere è qualcuno che soffre all’ennesima potenza.” -spiega Stasi a Di Giuseppe- “Per me non lo è, semplicemente perché la mia coscienza è leggera. Alla sera quando mi corico io non ho nulla da rimproverarmi. Certo, ti senti privato di una parte di vita perché togliere la libertà a una persona innocente è violenza, però non hai nulla da rimproverarti, l’hai subita e basta, non è colpa tua”.
La polemica, il legale dei Poggi: “I giudici si sono espressi chiaramente, è colpevole”
L’intervista a Stasi ha creato molto scompiglio e riacceso vecchie polemiche. La madre di Chiara Poggi, Rita Preda ha dichiarato che seguirà il servizio al Quotidiano Nazionale: “Vedrò la trasmissione. Sentirò”. L’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni ha rilasciato dichiarazioni molto decise: “Sono gli atti che parlano. Ci sono gli atti e sono chiari. Noto che sistematicamente escono delle presunte novità che contrastano con quanto accertato a più riprese dalla Corte d’appello di Milano, dalla Corte d’appello di Brescia, che per due volte ha respinto l’istanza di revisione, dalla Cassazione per quattro volte. Decisioni che sono venute dopo un attento e accurato lavoro da parte dei magistrati e che vengono sistematicamente ignorate da queste iniziative. Dal 2011 i giudici si sono pronunciati, serenamente e chiaramente, in un’unica direzione: quella della colpevolezza di Alberto Stasi“.