La pandemia ha distrutto le menti di giovani e adolescenti. Stress, ansia e depressione hanno colpito migliaia di giovani. I numeri – come riporta il Sole 24 Ore – parlano chiaro: al dato di 830mila pazienti in cura presso i Dipartimenti di salute mentale (Dsm) fotografato in era pre Covid (ed è appena l’1,6% della popolazione presa in carico, a fronte di un’utenza attesa del 5%), si calcola di dover aggiungere oggi almeno un +30%. Di recente, come abbiamo riportato su true-news.it, un report di Cittadinanza Attiva ha elencato numeri ancora più allarmanti:. La salute mentale, da tempo trascurata e sotto finanziata dai governi di tutto il mondo, ha ricevuto il colpo di grazia con la pandemia e il PNRR vi dedica poca attenzione. Con il paradosso che proprio quando i disturbi mentali aumentano (e in Italia a farne le spese sono più che in passato i giovani tra i 18 e i 34 anni), i servizi sanitari a loro dedicati diminuiscono. Le problematiche segnalate dai cittadini al Pit Salute in tema di salute mentale (12,8% delle segnalazioni nell’ambito dell’assistenza territoriale) narrano della disperazione per la gestione di una situazione ormai diventata insostenibile a livello familiare (28%), della protesta per la scarsa qualità dell’assistenza fornita dai Dipartimenti di Salute Mentale (24%), delle difficoltà di accesso alle cure pubbliche (20%), nell’incapacità di gestire gli effetti collaterali delle cure farmacologiche (12%), nello strazio legato alle procedure di attivazione del trattamento sanitario obbligatorio (8%).
Siamo a un milione di pazienti, ma Speranza investe solo 1o milioni
Lo Stato, però, per il bonus psicologico, richiesto da oltre 320 mila cittadini e cittadine in una petizione pubblicata su Change.org, investe solamente 1o milioni di euro. Ha scritto il Ministro della Salute, Roberto Speranza: “Il contributo previsto è fino a 600 euro: servirà ad aiutare i giovani, e i meno giovani, ad accedere a un servizio essenziale per la cura della salute mentale”.
Il contributo? Solo per 16mila utenti
Il contributo, quindi, porterà vantaggi solo per i 16mila pazienti, praticamente una fetta piccolissima rispetto ai numeri dell’emergenza. E tutti gli altri? Dovranno pagarselo da sè e i costi per seduta non sono poi così irrisori: si va da un minimo di 30 euro a un massimo di 120 euro. La media, quindi, è attorno ai 50. Con i 600 euro di Speranza, una persona bisognosa di percorso psicoterapeutico riuscirà, guardando a questi numeri, a effettuare una decina di sedute. Che, spesso, sono insufficienti per analizzare le proprie paturnie mentali. I percorsi sono molto più lunghi e diversi per ogni persona.
Codacons: “Tetto Isee elevato e fondi insufficienti”
Inoltre – come fa notare il Codacons – “il tetto Isee (fissato a 50mila euro annui) è troppo elevato e i fondi a disposizione del tutto insufficienti” che rischiano di rendere la misura “inadeguata” e destinata solo a “16 mila fortunati”. “Un’ampia fetta di cittadini – aggiunge l’associaizone- che con il Covid ha sviluppato forme di disagio mentale sarà tagliata fuori dal provvedimento. Senza contare i possibili rincari delle tariffe da parte degli psicologi”.
Lo psicoterapeuta Risè:”Speranza ha limitato passeggiate all’aria aperta che aiutano il corpo a reagire allo stress”
Le critiche arrivano anche dagli esperti. Scrive il docente universitario e psicoterapeuta Claudio Risè nell’edizione odierna de “La Verità”: , . “Dopo aver impedito agli italiani di camminare all’aria aperta, per boschi e prati che abbondano nel nostro Paese e che avrebbero aiutato molto la psiche durante l’epidemia, mentre invece li limitava in casa o li obbligava all’uso della mascherina, semmai doveva offrire delle agevolazioni per corsi che aiutano ad avere un corpo sano, allenato, che reagisce meglio a stress e malattie”.
Meglio lo psicologo di base: l’esempio della Lombardia
La misura più efficiente, democratica e funzionale è quella scelta, invece, da Regione Lombardia che ha puntato sullo psicologo di base. Ovvero il medico di medicina generale, specializzato nella cura dei disagi mentali, gratuito e accessibile per tutti. Lo specialista di base – come indica il disegno di legge presentato dai consiglieri regionali Niccolò Carretta e Simona Tironi – eroga interventi di primo livello, di prevenzione indicata, diagnosi ed intervento precoce, consulenza, valutazione e sostegno psicologico.
Non un aiuto una tantum come quello di Speranza. Che propone un supporto per pochi, limitato e carente. Insomma, uno spot. Tanto fumo ma poco arrosto.