Mario Orfeo cacciato dalla direzione Approfondimenti e poi rientrato dalla finestra come direttore del Tg3, polemiche sui talk show tra referendum, guerra e pandemia, la politica disorientata di fronte al mistero dell’ultimo giallo di Viale Mazzini. Mentre in Commissione Vigilanza i partiti aspettano invano una nota ufficiale che spieghi cosa sta accadendo nelle ultime ore ai vertici del Servizio Pubblico, c’è chi preferisce andare al contrattacco senza giri di parole.
Gasparri: “Non è accettabile che il servizio pubblico mandi in onda il delirio prolungato di un opinionista montanaro”
È Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, componente dell’organismo parlamentare bicamerale che vigila sulla Rai, ex ministro delle Comunicazioni nel secondo governo Berlusconi.
Gasparri parla con True-News.it e dipinge un quadro sconfortante di quella che dovrebbe essere la prima azienda culturale e informativa del Paese. “Non è accettabile che il servizio pubblico mandi in onda il delirio prolungato di un opinionista montanaro, ma anche di un esperto di Ucraina e Russia che è venuto dal nulla e nel nulla tornerà, per non parlare delle sciocchezze smentite dalla Procura di Caltanissetta che vengono trasmesse da Report, mi dicono che l’Amministratore delegato dice che lui non guarda la tv, ma è come se un portiere non guardasse il pallone durante una partita. Donnarumma guarda il pallone, allora Fuortes guardi la televisione!”, va all’attacco Gasparri in un colloquio con True-News.it.
Cartabianca e Report, i bersagli di Gasparri
I bersagli sono Cartabianca di Bianca Berlinguer, con gli ospiti fissi Mauro Corona e Alessandro Orsini, e Report di Sigfrido Ranucci. Proprio i due programmi che – secondo i rumors circolati nelle scorse ore – l’ormai ex direttore Approfondimenti Mario Orfeo avrebbe voluto rinnovare. “Il problema è che nel servizio pubblico ci sono programmi che mettono in discussione il pluralismo, le cito il caso della Berlinguer, che durante tutta la stagione ha garantito solo due presenze a esponenti di Forza Italia, mentre ha invitato ripetutamente esponenti di partiti che in Parlamento hanno un peso molto minore e che in alcuni casi secondo me non esistono, come Italexit di quello là, come si chiama, Paragone”, dice Gasparri a proposito di Cartabianca. E poi c’è Ranucci, che “una settimana sì e una settimana no va dicendo che Berlusconi c’entra con le stragi di Mafia”.
Tre nodi da risolvere: “Stapotere della sinistra, intrusione governo, confusione dell’Ad”
Per il membro della Commissione Vigilanza Rai ed ex ministro delle Comunicazioni, i nodi da risolvere sono sostanzialmente tre, espressi con una limpidezza disarmante: “C’è uno strapotere della sinistra, un’intrusione del governo e una confusione dell’Ad”. Gasparri li argomenta uno a uno. “In Rai c’è uno strapotere del Pd e sembra che anche le nuove direzioni di genere siano diventate un modo per distribuire poltrone”, spiega il senatore azzurro sulla presunto predominio del Nazareno a Viale Mazzini. “Mentre, a leggere i giornali, pare che ci sia stata un’intrusione del consigliere di Draghi Francesco Giavazzi, ho letto delle smentite ma in Vigilanza chiederemo spiegazioni anche su questo”, continua Gasparri parlando dell’influenza di Palazzo Chigi nell’affaire Orfeo-Fuortes. Infine ci sono le presunte colpe dell’Ad. “Sono molto meravigliato, perché l’amministratore delegato un giorno dice che Orfeo non merita la sua fiducia e il giorno dopo lo manda a dirigere di nuovo il Tg3, un giorno fa le nomine sulle direzioni di genere e il giorno dopo le cambia tutte dopo la sostituzione di Orfeo dalla direzione degli Approfondimenti, francamente vedo una confusione gestionale sorprendente e un valzer poltronaro”, conclude Gasparri.