(Adnkronos) –
Milano, 3 giugno 2022 – In un mondo del lavoro che sperimenta costanti cambiamenti, è importante che le risorse umane aziendali riescano a tenere coeso il gruppo e valorizzare costantemente le skill di ogni dipendente. La digitalizzazione applicata al settore HR è un passo in avanti fondamentale per superare le incertezze, crescendo sia personalmente che economicamente.
Come ogni campo dell’Impresa 4.0, anche il settore HR ha ricavato consistenti benefici dalla digitalizzazione. Tuttavia è comprensibile che non tutte le aziende abbiano recepito le novità più consistenti che l’intelligenza artificiale mette a disposizione della gestione del personale.
TeamSystem, a questo scopo, ha lanciato una guida sulla digitalizzazione nella gestione delle risorse umane, in modo da fare chiarezza sugli aspetti più discussi nel dibattito professionale attuale. TeamSystem è infatti un gruppo italiano da sempre impegnato nel fornire soluzioni digitali ad aziende, liberi professionisti e associazioni: il nuovo prodotto TeamSystem HR si propone di tenere costantemente aggiornati i dati e le schede lavoratore, ma anche migliorare tutti i processi di archiviazione delle competenze acquisite.
Alcuni punti fondamentali del dibattito professionale sulle HR
La guida redatta da Alessandra Venieri aiuterà quindi tutti i destinatari B2B del prodotto a comprendere quali sono i vantaggi della digitalizzazione e quale potrebbe essere il ritorno economico dell’azienda. Il manuale parte infatti da una constatazione: il lungo e difficile periodo che il mondo del lavoro sta attraversando rischia di interferire con i processi di team building e di attaccamento al brand.
Bisogna, a questo punto, creare condizioni favorevoli per superare le criticità. L’obiettivo più condiviso è attualmente quello di creare un team 4-D: ovvero diversificato, disperso, digitale e dinamico. In questo contesto rientra lo strumento digitale, che è un catalizzatore formidabile di questi processi. Nel linguaggio di settore è infatti definito “contesto favorevole”.
Cosa fare per agevolare i cambiamenti e valorizzare le individualità
Il primo passo da compiere è quello di porre un’attenzione prolungata e duratura sul dipendente. L’ufficio delle risorse umane non dovrebbe semplicemente occuparsi delle selezioni, ma anche di spingere i dipendenti verso il potenziamento delle loro conoscenze e competenze, soprattutto di quelle immediatamente spendibili sul mondo del lavoro. È il concetto di Learning Organization che, fra le altre cose, rivoluziona totalmente il concetto di formazione in azienda.
Questa dovrebbe essere pratica prima che teorica, flessibile e sempre ancorata alla realtà. Lo scopo è quello di rendere appagato il collaboratore e garantire che le sue idee diano un reale contribuito al business aziendale. Questo particolare tipo di formazione permette non solo un maggior attaccamento alla vision aziendale, ma fornisce anche un plus nelle relazioni con l’esterno.
Formazione e mansioni: un legame indissolubile
Una delle disfunzioni maggiori nelle aziende italiane è la poca chiarezza sulle mansioni e nella suddivisione degli incarichi. Solo a partire da una distribuzione chiara e inequivocabile è possibile impostare target, obiettivi e raccogliere dati utili alla vita dell’azienda. In base a questi ultimi, infatti, si dovrebbe calibrare l’offerta formativa per il dipendente, in modo che sia sempre mirata a colmare eventuali lacune o carenze.
Per rendere possibile tutto ciò, infine, è importantissimo che l’ufficio HR diventi un hub per
l’innovazione. Le risorse umane dovrebbero essere quindi affiancate da strumenti di business intelligence, in modo da posizionare l’azienda sui mercati in modo corretto ed efficace.