Molestie sessuali sul treno da Gardaland: ecco cosa è successo nel viaggio Verona-Milano nella giornata del 2 giugno. In corso ci sono le indagine per identificare i colpevoli.
Molestie sessuali sul treno da Gardaland: cos’è successo?
Molestie sessuali sono state denunciate dal alcune ragazzine sul treno Peschiera del Garda(Verona) e Milano. Le vittime di età tra i 16 e i 17 anni stavano viaggiando sul treno regionale 2640. Sul convoglio, e per lunghi minuti, diversi giovani – descritti come nordafricani – hanno cominciato a molestarle palpeggiandole nelle parti intime e insultandole.
Inoltre, le vittime hanno raccontato che le aggressioni sul treno regionale si sono verificate mentre il treno era stato bloccato azionando il treno di emergenza. “Eravamo circondate. Il caldo era asfissiante, alcune di noi sono svenute. Mentre cercavamo un controllore avanzando a fatica lungo i vagoni”, hanno dichiarato.
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I fatti accaduti sul treno potrebbero essere collegate al raduno trap di TikTok sfociato in una mega rissa e che avrebbe poi portata quest’onda di ragazzi a fuggire sul treno. Il tutto sarebbe avvenuto nella giornata del 2 giugno. I carabinieri, dopo la denuncia, stanno visionando anche filmati della stazione ma anche i video pubblicati sui social. Dalle prime indagini, risultano circa 30 giovani sospettati.
“Stiamo facendo accertamenti su tutti i fatti che possono avere risultanze penali”, ha detto all’Ansa Carlo Bartelli, da pochi giorni nuovo dirigente della Squadra mobile della Questura di Verona, precisando che “stiamo procedendo con una ricostruzione dei fatti avvenuti giovedì in spiaggia, nell’abitato di Peschiera del Garda e sul treno; gli accertamenti sono in corso e proseguiranno”, ha concluso.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha voluto commentare la notizia delle molestie denunciate: “Continuiamo la nostra battaglia quotidiana per una libertà non solo individuale, ma sociale. Pensare che delle ragazze vengano importunate, molestate o che siano oggetto di aggressione nei nostri territori non esiste. Il mio appello è che ci sia tolleranza zero e che le forze dell’ordine ci mettano il massimo impegno per trovare i responsabili”.
“Noi veneti siamo abituati a un rapporto sociale basato sul rispetto delle persone e delle regole. Non deve passare l’idea – ha concluso il governatore del Veneto Luca Zaia – che fatti come questi possano diventare ordinari o addirittura, peggio ancora, che ci si possa assuefare. Non ci siamo mai neanche adeguati al fatto di mettere gli allarmi in casa e di pensare di chiuderci dentro. Ripeto, tolleranza zero”.
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