Rino Gattuso razzista? Nelle ultime ore il possibile nuovo allenatore del Valencia si è dovuto difendere da pesanti accuse di razzismo principalmente. In passato alcune sue dichiarazioni hanno fatto discutere e lo stanno ancora perseguitando.
Rino Gattuso razzista?
Gennaro Gattuso ha dovuto per forza di cosa rispondere alle accuse di razzismo che da diverso tempo gli vengono rivolte. L’ex centrocampista del Milan e della Nazionale, dopo l’addio al Napoli non è stato molto fortunato nel trovare una nuova panchina. Prima l’annuncio come nuovo allenatore della Fiorentina ma un’avventura finita prima di cominciare per divergenze con la società. Poi fu scelto come nuovo allenatore del Tottenham e da lì hanno iniziato i tifosi inglesi ad insultarlo accusandolo di essere razzista e sessista. Una rivolta popolare che lo allontanò dalla panchina degli Spurs.
Gattuso, in passato, dichiarò che ‘non vedeva bene le donne nel mondo del calcio’ riferendosi in maniera implicita al ruolo di Amministratore Delegato ottenuto da Barbara Berlusconi, figlia dell’ex presidente rossonero Silvio. Quella dichiarazioni gli è rimasta attaccata e lo sta ancora perseguitando. Inoltre, commentò in questo modo i fischi rivolti a Boateng nel 2013: “Quante volte i bianchi sono stati fischiati? A me è successo, ma non gli do molta importanza”.
Lui risponde così
Nelle ultime ore, Ringhio ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha respinto le accuse degli ultimi giorni nei suoi confronti: “Sono figlio di emigranti, non posso essere razzista”. L’ex centrocampista della Nazionale è amareggiato: “Sono molto diverso da come vengo descritto da 12 mesi a questa parte. C’è l’obiettivo di delegittimare una persona, una vita. I tribunali sono cose serie, mentre qui il patibolo tecnologico si abbatte e definisce sentenze senza possibilità di appello”.
Il possibile nuovo tecnico del Valencia non ci sta: “Io sono uno che lavora, che ha sempre lavorato, che ha faticato tanto e che è grato alla vita per quello che gli ha dato. Quando sento dire che sono razzista mi sembra di impazzire. Nessuno può essere giudicato, mai, per il colore della pelle. Il razzismo va combattuto sempre. Per me conta la persona, la sua onestà, la sua lealtà”. Poi descrive le sue origini: “I miei erano falegnami, io ho lasciato casa a 12 anni per fare il calciatore. Ho patito, ma in silenzio.Mio padre è andato a lavorare in Germania per un ann e mezzo, un quarto della mia famiglia è sparso nel mondo, tutti sono andati a cercare quella fortuna che la Calabria non gli aveva concesso. Come diavolo potrei essere razzista?”.
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