Elezioni Comunali 2022, seggi nel caos a Palermo: perché? Votazioni aperte alle sette in punto nonostante momenti di panico e disorganizzazione nel capoluogo di regione siciliano. Cosa sta succedendo?
Elezioni Comunali Palermo 2022, caos totale ai seggi: perché?
Palermo è uno degli oltre 900 comuni in cui oggi, domenica 12 giugno, si svolgono le elezioni amministrative 2022. Come nel resto del paese, i seggi elettorali hanno aperto alle 7 in punto. Le sezioni del capoluogo di regione siciliano, tuttavia, sono finite al centro di una valanga di problemi. A causa dei problemi ai seggi, le elezioni comunali a Palermo hanno rischiato di finire nel caos: perché? Cosa è successo? Secondo alcune indiscrezioni, decine di presidenti e scrutatori elettorali non si sono presentati per le operazioni preparatorie, bloccando e rallentando l’organizzazione dei seggi. Mancavano inoltre all’appello decine di migliaia di schede elettorali, mai consegnate in molte sezioni. Fortunatamente, gli scrutatori superstiti sono riusciti a risolvere tutto in tempo per l’apertura, non senza enormi disagi.
Le proteste degli scrutatori: “Bloccati da ore. Basta, siamo stanchi”
Molti scrutatori si sono sfogati con i giornali per l’assurda situazione. In centinaia hanno riportato di essere rimasti bloccati per ore nelle sedi dei seggi, per la nomina dei sostituti dei presidenti mancanti e per gestire l’organizzazione in numeri ridotti. “Siamo qua dalle tre e mezza del pomeriggio di sabato.” -racconta frustrata ad Ansa.it Marcella Garbini, scrutatrice 49enne della sezione 196- “Siamo in cinque scrutatori in attesa di un presidente che non è mai arrivato. Siamo stanchi, disperati: basta. Siamo stati praticamente sequestrati senza poterci allontanare perché rischiavamo una denuncia penale per abbandono di seggio elettorale”.
Una volta designati come scrutatori recarsi al seggio diventa obbligatorio. Chi non si presenta rischia di incorrere in sanzioni molto gravi. Ci si può sottrarre all’incarico solo in caso di gravi e giustificati motivi e, in ogni caso, previa comunicazione entro 48 ore dalla notifica. In base a un decreto del Presidente della Repubblica del 16 maggio 1960, n.570, chi si assenta senza comunicarlo riceve una multa molto salata, dai 309 ai 516 euro.