Col referendum sulla giustizia l’affluenza in Italia ha toccato il fondo: il 20,9% di partecipazione lo scorso 12 giugno rappresenta il record di astensionismo nel nostro paese. Puntuale come elezione, si solleva il tema dell’affluenza, una questione appena sfiorata senza mai essere approfondita in maniera strutturata dai partiti. Eppure una soluzione per arginare il piagnisteo sull’astensionismo è già al vaglio del Parlamento. Lo studio con il libro bianco dell’astensionismo è stato presentato in Commissione. Ma il piano del governo per combattere il crollo dell’affluenza continua a rimanere un progetto sulla carta.
La commissione
Il 22 dicembre 2021 il Ministro per i rapporti col Parlamento, Federico D’Incà, ha istituito la Commissione di esperti per indagare le cause dell’astensionismo e proporre soluzioni in grado di arginare questo fenomeno, da anni in crescita nel nostro Paese.
Nella Commissione, presieduta dal professor Franco Bassanini, statistici e politologi politologo esperti in materia elettorale; insieme con Fabrizio Orano prefetto, direttore del Ministero dell’Interno, Paolo Donzelli, consigliere della Presidenza del Consiglio dei ministri presso il Dipartimento per la trasformazione digitale. Ci sono poi componenti del Gabinetto del Ministro e del Dipartimento per le riforme istituzionali della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il libro bianco sull’astensionismo
Il 14 aprile 2022 la Commissione ha presentato il Libro bianco “Per la partecipazione dei cittadini, come ridurre l’astensionismo e agevolare il voto” per individuare e comprendere le molteplici cause dell’astensionismo e proporre gli strumenti adatti ad eliminare gli ostacoli alla partecipazione al voto.
L’ebook consultabile online contiene un’ampia analisi del fenomeno e delle sue motivazioni, volontarie e non. Come nel caso dell’astensionismo involontario, frutto di difficoltà e impedimenti materiali a recarsi al seggio.
Astensionismo involontario
In Italia ci sono 4,2 milioni gli anziani over 65 che hanno difficoltà di mobilità, di cui 2,8 milioni hanno gravi difficoltà di movimento. Altri 4,9 milioni di elettori sono studenti o lavoratori fuorisede. Di questi, quasi 2 milioni dovrebbero impiegare oltre 4 ore per rientrare al luogo di residenza.
Il Libro bianco delinea una serie di proposte e strumenti utili per agevolare la partecipazione elettorale e per ridurre l’area dell’astensionismo. Sono tratte per la maggior parte dal confronto con le esperienze di altri stati.
Il caso degli italiani all’estero
Un’altra esperienza che assurge a caso studio nel Libro bianco è quella degli italiani all’estero iscritti all’AIRE. Gli elettori residenti all’estero iscritti nelle elezioni politiche votano per corrispondenza nella Circoscrizione Estero. Mentre nelle elezioni regionali e amministrative sono elettori del Comune di ultima residenza della famiglia (anche dei nonni e dei bisnonni).
Gli italiani all’estero sono un’importante riprova del fenomeno dell’astensionismo apparente. Gli elettori iscritti all’ AIRE sono passati da 2.353.000 del 2001 ai 5.486.000 del 2020. Un numero che fa la differenza, tanto che nelle più recenti elezioni comunali la partecipazione è stata il 5% più alta di quella apparente grazie agli iscritti all’AIRE. La divergenza tra astensionismo reale e apparente è evidente in particolare nelle migliaia di comuni sotto i 15.000 abitanti.
Election pass e due election day
Il Libro bianco individua le condizioni per disinnescare le cause dell’astensionismo involontario. Digitalizzazione della tessera e delle liste elettorali (election pass) e della concentrazione delle scadenze elettorali in due soli appuntamenti annuali (election day), sono le proposte principali.
L’election pass è un certificato elettorale digitale in sostituzione delle tessere elettorali cartacee, utilizzando la tecnologia ampiamente sperimentata con il green pass. Una volta scaricato sullo smartphon, i cittadini non dovranno più preoccuparsi dello smarrimento o del rinnovo. Inoltre, l’election pass potrebbe facilitare il voto anticipato presso strutture autorizzate o in un altro seggio nel giorno delle elezioni.
La concentrazione delle date di voto dei diversi tipi di elezioni (election day) rappresenta uno strumento essenziale per favorire la partecipazione dei cittadini al voto e ha effetti positivi sulla riduzione dei costi e dei disagi per le famiglie, determinati dalle interruzioni delle attività didattiche. Il sistema che si propone prevede, infatti, due “appuntamenti” elettorali all’anno, predeterminati, uno in primavera e uno in autunno.
Favorire la partecipazione elettorale
Il voto anticipato presidiato consente all’elettore con difficoltà a recarsi al seggio di votare nei giorni precedenti. In qualunque parte del territorio nazionale e senza alcuna richiesta di documentazione. Il voto avverrebbe in apposite cabine elettorali collocate presso gli uffici postali. Il presupposto è l’introduzione del certificato elettorale digitale (election pass) per escludere il doppio voto.
Il voto in un seggio diverso nel giorno delle elezioni consentirebbe il voto in seggi diversi dal proprio ma nella stessa circoscrizione o collegio. Grazie all’introduzione dell’election pass, all’elettore basterà esibire il certificato elettorale digitale per essere identificato, l’avvenuta votazione sarà registrata elettronicamente in modo da impedire la possibilità di un doppio voto.
Per agevolare il voto delle persone anziane e disabili si propongono misure, come la pubblicazione dell’elenco dei seggi privi di barriere architettoniche; il rafforzamento e la valorizzazione del servizio di trasporto pubblico gratuito; il potenziamento e la semplificazione del voto a domicilio, oggi limitato ai malati intrasportabili, per coloro che non sono in grado di recarsi al seggio con una certificazione del medico di base.
Tutto fermo
Nel rapporto ci sono altre proposte. Dalla corretta valutazione dell’astensionismo apparente, all’informazione e la comunicazione, in particolare rivolte ai giovani, e gli indirizzi per l’individuazione della sede dei seggi. Ma il progetto rimane ancora bloccato in commissione. True-news.it ha contatto i portavoce del Ministero dei rapporti col Parlamento, che ci hanno confermato come, complice la recente campagna elettorale per referendum e amministrative, sul libro bianco il governo è sostanzialmente fermo al punto in cui eravamo a maggio.