Il Vaticano ha pubblicato le nuove linee guida per la preparazione dei fidanzati alle nozze. Una proposta che cerca di mostrarsi vicina alle esigenze delle giovani coppie, ma che pone al centro la castità. Dopo le raccomandazioni rivolte ai parroci che chiedevano ingenti somme per celebrare le nozze (fino a 300 euro), papa Francesco interviene nuovamente sul tema del matrimonio.
Un percorso strutturato
“Il numero sempre più ridotto di persone che in generale si sposano ma anche e soprattutto la breve durata dei matrimoni anche sacramentali […] costituiscono una sfida urgente”. E tra le cause dietro questo calo delle nozze si indica “la mentalità edonista che distorce la bellezza e la profondità della sessualità umana”.
La proposta firmata dal pontefice prevede un percorso strutturato, volto ad accompagnare la coppia prima, durante e dopo il matrimonio, progettato da ogni diocesi in modo personalizzato e con il coinvolgimento di personale competente. Quali sono però gli aspetti al centro di questo vero e proprio periodo di formazione?
Tra modernità e conservatorismo
Le linee guida tentano di essere moderne, andando oltre l’idea ormai vetusta del matrimonio finalizzato alla procreazione e proponendo un accompagnamento capace di valorizzare i singoli individui.
Nonostante i tentativi di mostrarsi vicina alle esigenze contemporanee, la Chiesa sottolinea con forza il cardine di questo percorso: la castità. Si legge infatti: “non deve mai mancare il coraggio alla Chiesa di proporre la preziosa virtù della castità, per quanto ciò sia ormai in diretto contrasto con la mentalità comune”. Essa viene esplicitamente definita come “astenersi da un uso disordinato della sessualità” così che si possa “vivere la castità nella continenza e, una volta sposi, vivere l’intimità coniugale con rettitudine morale”. Una proposta che riporta la Chiesa lontana dalla realtà contemporanea.
A ciò si associa una ferrea distinzione di genere che resta tra le basi del matrimonio cristiano. Per i fidanzati, infatti, “sarà di grande utilità conoscere più approfonditamente le diverse attitudini psicologiche e affettive tipiche dell’uomo e della donna, la loro diversa sensibilità, il diverso modo di stabilire e di coltivare le relazioni, le “sfumature” tipiche dell’animo maschile e femminile che entrano in gioco in ogni relazione a due”.
Cos’è la castità?
Eppure il concetto di castità è più ampio di come spesso viene inteso. Lo spiega la teologa Sandra Letizia: “La Chiesa cattolica deve smetterla di ridurre la questione della castità soltanto all’ambito corporeo e della sessualità. La castità è qualcosa che riguarda tutta la persona e in particolare ha a che fare con il modo che abbiamo di relazionarci con il Mondo e con l’altro. Essere casti, vivere un amore casto non vuol dire fare sesso solo dopo il matrimonio o solo per avere bambini, ma essere capaci di donarsi realmente.
È un amore libero da condizionamenti, paure e costrizioni, che vede l’altro come qualcuno di cui prendersi cura, di cui desiderare il bene; è un amore gratuito che tiene conto della bellezza della reciprocità, senza darla per scontata, e non pretende un contraccambio.
Castità e sesso
Di conseguenza è anche un amore che sa dire di no, perché non si basa sulla dinamica del dare e ricevere, non mi fa sentire in dovere nei tuoi confronti, non mi fa pensare che se io ti ho dato supporto, affetto, oppure ti ho fatto un regalo tu devi ricambiare, ma è un amore gratuito; un amore che dovrebbe anche portarmi a capire che io posso dirti di no; e poi è un amore che non vede l’altro come qualcosa che si possiede, come invece capita spesso nelle dinamiche tra innamorati, pensiamo alle frasi “sei solo mio, sono solo tua” che spacciamo per romantiche e piene di amore. No, perché l’amore con l’A maiuscola vede l’altro come libero da te, come qualcuno che non può appartenerti.
Quindi è giusto proporre alle coppie, agli adolescenti, alle persone sposate delle catechesi su come vivere una relazione casta, ma senza scadere nei luoghi comuni che legano castità e sesso. Ovviamente può esserci anche un legame tra sesso e castità ma non in relazione al momento in cui il sesso viene praticato ma alle modalità in cui l’amore viene sperimentato ed espresso tramite l’atto sessuale. E se tutto questo lo iscriviamo all’interno di una morale che non è assoluta ma è relazione, come il Dio cristiano, allora ci apre mille scenari e mille possibilità di sessualità casta”.
Il giro d’affari dei matrimoni religiosi
Secondo i dati ISTAT più aggiornati (pubblicati nel 2022) il numero dei matrimoni – di ogni tipo – è in calo da alcuni anni ma a diminuire sono soprattutto i matrimoni celebrati in chiesa. Stando ai dati del 2020, solo un terzo delle nozze è stato di carattere religioso (cristiano). I matrimoni civili, anche di prime nozze, sono stati invece il 61,1%.
Con la diminuzione delle restrizioni, anche le nozze in Chiesa hanno visto una ripresa. Nel 2021 sono più che quadruplicate (+228%) ma senza raggiungere i livelli pre-pandemici. La tendenza generale per le giovani coppie, che si sposano sempre più tra i 32 e i 34 anni, è preferire la convivenza o il rito civile. I matrimoni in chiesa, pur non richiedendo una quota fissa per la celebrazione, prevedono una donazione che a volte arriva anche a 300 euro. Cifre condannate negli scorsi anni da papa Francesco.
Un importante giro d’affari, quello del weeding business. Uno studio della Camera di Commercio della Lombardia ha calcolato che prima della pandemia dire “si” valeva circa 15 miliardi di euro. In Italia ci sono circa 83mila imprese dei settori legati alla celebrazione delle nozze.