Lecco è da sempre stata una zona di sperimentazione, un luogo di avanguardia nel panorama della sanità lombarda: qui, ad esempio, sono partite le prove sulla ricetta elettronica o dell’informatizzazione del sistema delle farmacie.
Nel corso della quarta tappa del roadshow “Salute, un bene del territorio. I presidi territoriali e il futuro della sanità“ – promosso da Federfarma Lombardia con il supporto organizzativo di Inrete – Paolo Favini, presidente dell’ASST Lecco, ha parlato di «un modello già esistente a Lecco che include il Dipartimento della Fragilità (questo è un dipartimento che include l’assistenza domiciliare integrata e le cure palliative di alto livello). Nella corretta implementazione della legge è importante anche la collaborazione e cooperazione con le altre realtà del territorio tra cui le cooperative e quindi con Cosma».
Lo stato di attuazione della riforma della sanità nel territorio lecchese
Spiega Favini: “Abbiamo già inaugurato la prima casa di comunita Olgiate Molgora: una casa di comunità già efficiente che funziona come punto di accoglienza per il cittadino, che può trovare diverse risposte ai suoi bisogni. Che non significa tutto all’interno della casa di comunità, ma un centro di coordinamento sanitario e socio sanitario, ai suoi bisogni. E’ la prima. Le altre sono state approvate da Roma e quindi procederemo all’implementazione delle nuove assieme agli Ospedali di Comunità. Proprio per dare risposte a un territorio diversificato che va dai monti della Valsassina al lago di Lecco”.
Il territorio di Lecco è già in avanti su diversi ambiti innovativi: “Siamo pronti – prosegue Favini – con la medicina territoriale della complessità: un ospedale che esce sul territorio con il suo dipartimento fragilità e propone una continuità con la rete delle Cure palliative. La legge 22 si sviluppa su pilastri già solidi. Inoltre è molto forte il rapporto forte con i medici di medicina generale, con Cosma, con il quale abbiamo già fatto un lungo percorso”.