di Francesco Floris
Pandemia e disturbi alimentari? “Un anno tremendo” dice a True Pharma il dottor Mauro Consolati che guida il Centro pilota regionale per la diagnosi del trattamento e delle patologie da disturbi del comportamento alimentare di Gussago presso l’Ospedale Fondazione Richiedei, sotto l’egida dell’Asst Spedali Civili di Brescia. Per Consolati “È importante arrivare a concludere l’iter di una legge, la 128, fondamentale per tutto il movimento, per i pazienti che soffrono di queste malattie, tanto più che nel corso della pandemia si è assistito a un aumento esponenziale dei casi di disturbi alimentari”. “Un incremento preoccupante dei disturbi alimentari, aumentati del 30%” ha detto il presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, Alessandro Fermi, in occasione della conferenza stampa del 16 febbraio per presentare il nuovo provvedimento che porta la firma di Simona Tironi, vice presidente della commissione Sanità del Pirellone.
DCA, 25 anni dal “progetto pilota”
Una legge che mette a sistema una storia figlia di oltre un quarto di secolo di attività “pilota” all’interno del Servizio sanitario regionale della Lombardia. Prima bandierina nel 1994. Quando nasce il “servizio riabilitativo grazie all’iniziativa, all’epoca pionieristica, del docente di Psichiatria all’Università di Brescia, Fausto Manara” spiega Consolati. L’idea originaria era quella di creare un centro all’interno del servizio pubblico che si occupasse della diagnosi e della cura dei disturbi alimentari “con un’equipe dedicata per sviluppare i tre livelli di trattamento: l’attività ambulatoriale, poi dal 1996 la riabilitazione semi-residenziale e infine nel 2000 aprimmo per la prima volta l’attività residenziale h24, che rappresenta un riferimento importante per la Lombardia e per il resto d’Italia”. Nel 1997 il riconoscimento come Centro regionale pilota e poi, per arrivare al percorso condiviso dalla politica della nuova legge regionale, vent’anni di attività “seguendo i principi ispiratori richiamati dalle linee guida internazionali e dalle linee di indirizzo ministeriali e della Regione” definite una volta per tutte in un documento unico nel 2017, figlio dell’attività di approfondimento del gruppo tecnico di lavoro.
“Servono equipe interdisciplinari”
Cosa serve ora per dare concretezza alla norma e ai principi ispiratori? Risposta secca: i professionisti. “È fondamentale – risponde Mauro Consolati a True Pharma – avere un approccio multidimensionale, interdisciplinare, con diverse figure che interagiscono fra di loro acquisendo un linguaggio comune”. Si va dallo “psichiatra o lo specialista di neuropsichiatra infantile quando si tratta di minori” in contatto con “psicologo, psicoterapeuta, chi si occupa degli aspetti fisici come dietisti, nutrizionisti, chi punta sulla riabilitazione corporea come il tecnico della riabilitazione, l’educatore e il personale fondamentale fatto di infermieri e operatori di supporto che in questo clima di coesione acquisiscono a loro volta delle capacità uniche”.
“Grazie ai pazienti”
Le figure professionali, oltre al fare rete, sono per un pioniere del settore come Consolati la chiave di volta per far sì che la legge faccia maturare i suoi frutti. Nel frattempo, a 26 anni dalla nascita del Centro che il dottore dirige, i suoi ringraziamenti vanno “a Simona Tironi che si è spesa con grande sensibilità, al dottor Mario Lombardi per molti anni responsabile del nostro centro, all’Asst Spedali Civili per l’attenzione che dedica al nostro centro specifico” e un ringraziamento particolare “ai pazienti, alle ragazze e ai ragazzi che lottano ogni giorno per riprendersi non solo il futuro, ma un presente possibile”.