Italiani popolo di poeti, santi e navigatori, anzi no. Di nuotatori. I mondiali di nuoto in corso a Budapest si stanno rivelando un meraviglioso trionfo per gli atleti azzurri. Abbiamo ancora tutti negli occhi l’oro con doppio record del mondo di Thomas Ceccon nei 100 dorso; siamo ancora ammirati davanti alla potenza di Nicolò Martinenghi, primo oro ai mondiali del nuoto italiano nei 100 rana. Poi c’è Benedetta Pilato, la 17enne (con un futuro d’oro tutto davanti a lei) che si è riscattata dopo la delusione olimpica di Tokyo (forse con qualche polemica di troppo ed aspettative eccessive) e si è portata a casa anche lei i 100 rana. Ori e record mondiali, e poi altre gare di altissimo livello e fa niente se Detti e la Quadarella hanno un po’ deluso perché questa volta la Nazionale è una Squadra vera, con la S maiuscola.
Nonostante l’addio di Federica Pellegrini, la nazionale si è scoperta più forte
L’addio della Divina, Federica Pellegrini (che si è mangiata le mani lei per prima visto il livello della sua gara, i 200 sl), la nazionale si è riscoperta non più debole ma addirittura più forte. Non ci sarà la stella assoluta ma ci sono una decina di campioni veri, tutti atleti di prim’ordine mondiale. E soprattutto molto giovani, pronti a regalarci soddisfazioni per gli anni a venire. Questo, va detto, non può essere merito del caso. Una campionessa, una super campionessa come la Pellegrini da sola non bastava, serviva un lavoro di programmazione a partire dai giovanissimi, a lungo termine. Un lavoro che la Federazione ha saputo fare in maniera impeccabile. Questo è il segreto di tanto successo (che si allarga alla pallanuoto, al nuoto sincronizzato, mentre nei tuffi senza la Cagnotto siamo in fase di riassestamento).
Programmazione e collaborazione tra tecnici e “politici” del nuoto
C’è stata programmazione, collaborazione tra tecnici e “politici“ del nuoto, senza invidie, senza battaglie interne; tutti insieme con un unico scopo: la Nazionale. E adesso i frutti si raccolgono con la cassetta… Eppure c’è chi per mesi ed anni ha contestato Paolo Barelli, presidente della Federazione Italiana Nuoto, etichettato come “Berlusconiano di Ferro” essendo parlamentare di Forza Italia e finito (guarda il caso…) al centro di inchieste su appalti e presunti favori ad amici con soldi pubblici. Ecco. Lasciamo la giustizia fuori dallo sport e per una volta guardiamo all’acqua soltanto ed ai risultati. Che ci fanno godere, anche per merito suo.