Damiano Tommasi, ex calciatore della Nazionale, è diventato sindaco di Verona. Ma prima c’era stato Gianni Rivera, sottosegretario alla Difesa con i premier Romano Prodi Massimo D’Alema e Giuliano Amato, deputato per cinque legislature, prima con la Democrazia Cristiana e poi con L’Ulivo. E all’estero soprattutto George Weah, altro pallone d’Oro e icona del Milan, attualmente presidente della Liberia. Tra gli sportivi prestati alla politica non ci sono soltanto calciatori. Valentina Vezzali, fiorettista sei volte medaglia d’oro alle Olimpiadi, è sottosegretario a Palazzo Chigi con delega allo Sport ed è stata deputata dal 2013 al 2018.
Storia da dimenticare
Più controversa l’avventura di Josefa Idem, campionessa olimpionica di Kayak, diventata senatrice con il Pd nel 2013 e ministro per le Pari opportunità, lo Sport e le politiche giovanili del governo Letta nello stesso anno. Idem, a giugno del 2013, è costretta a dimettersi dopo la scoperta di alcune irregolarità nel pagamento di oneri previdenziali e per una evasione di Ici e Imu relative al suo patrimonio immobiliare.
Ma sono molti altri gli sportivi che hanno deciso di misurarsi con la competizione elettorale. Da Daniele Massaro, ex calciatore del Milan candidato con Forza Italia come consigliere comunale a Milano nel 2016 a sostegno del candidato sindaco Stefano Parisi. Massaro – contattato da true-news.it – però preferisce non parlare di quell’esperienza, conclusasi con la mancata elezione a Palazzo Marino. “Io adesso lavoro con il Milan e faccio altro, non parlo di politica”, taglia corto.
Bugno lontano dalla politica
E sempre nell’ambito della politica lombarda e milanese c’è l’ex ciclista Gianni Bugno, vincitore di un Giro d’Italia nel 1990 e di due campionati del mondo su strada nel 1991 e nel 1992. Bugno ha vissuto l’ultima campagna elettorale ad autunno dell’anno scorso, quando ha corso per il Comune di Milano nella lista i Riformisti a sostegno di Beppe Sala, senza essere eletto. L’ex campione delle due ruote è stato candidato anche nel 2010 alle elezioni regionali in Lombardia nel listino del candidato governatore del centrosinistra Filippo Penati. Ma anche allora non riuscì a entrare al Pirellone.
“Sono in moto, ci sentiamo dopo”, esordisce Bugno al telefono con true-news.it. Finito il giro in motocicletta – sempre di due ruote si tratta – l’ex ciclista ci racconta le sue esperienze in campagna elettorale a fianco di Sala e Penati. “Io ho sempre sostenuto il centrosinistra, mi sono candidato per mostrare il mio sostegno prima a Penati e poi a Sala, ma non ho mai avuto intenzione di farmi eleggere, perché non sono un politico e ho il mio lavoro”.
Il monito
Che lavoro fa? “Lavoro al 118 e non voglio fare il politico di professione, però ho sempre avuto rapporti con il Pd, quelle due volte mi hanno contattato e io mi sono messo a disposizione per sostenere i due candidati, ma l’ho fatto solo negli ultimi due mesi, se avessi voluto farmi eleggere sarei dovuto partire un anno prima”.
E però, durante le due campagne elettorali, il suo nome è girato parecchio, nonostante l’understatement ostentato dall’ex asso della bicicletta. “Avere un nome può essere una cosa positiva, perché può trascinare il consenso a livello mediatico, ma può essere anche un’arma a doppio taglio perché le persone si aspettano molto da te in qualsiasi ambito”, riflette Bugno. Però la politica è da sempre presente nella vita dell’ex ciclista: “Sì io ho sempre votato per il Pd e prima ancora sempre per i partiti di sinistra, perciò sono stato tirato dentro due volte, perché ho sempre avuto dei rapporti con il partito”.
Grandi aspettative
Insomma, “essere famosi può essere un valore aggiunto, ma poi la gente si aspetta tanto da te”, ribadisce Bugno. Il rischio che corre Tommasi, neo sindaco di Verona. “È difficile dare un consiglio a uno che è appena diventato sindaco. Io da sportivo e da osservatore della politica auguro a Tommasi di fare il meglio che può fare. Soprattutto alla luce del periodo difficile che stiamo attraversando”.