di redazione
“Un percorso” dice Simonta Tironi. “Nato più di un anno fa dopo la visita ad una delle tante strutture sul territorio lombardo assieme all’allora assessore Gallera”. “Dopo questa visita ci siamo detti ‘Dobbiamo fare qualcosa’. Così la consigliera regionale della Lombardia, Simona Tironi, parlando a “The True Show” su Telelombardia il 18 febbraio della legge regionale sui disturbi alimentari appena approvata e che porta la sua firma. Per la vice presidente della Commissione Salute gli obiettivi della norma sono molteplici: “La più grande difficoltà che ci venne riportata erano le liste d’attesa infinite e quindi tante ragazze che attraverso le difficoltà vogliono uscire dall’incubo e da queste malattie si sentono rispondere che non c’è posto”. “Dopo quell’iniziale visita ho iniziato a confrontarmi anche con alcune famiglie e ho sentito il grido di dolore di genitori che non sanno come aiutare la figlia che, spesso, non vuole farsi aiutare”.
Cosa cambia operativamente? Oltre a risorse economiche aggiuntive, il testo presentato dalla consigliera regionale e approvato dal consiglio “mette sul tavolo gli strumenti per creare la rete regionale dei disturbi alimentari dove le strutture, i centri specialisti e le Asst pubbliche dovranno interagire e intrecciarsi con il privato accreditato grazie a una cabina di regia creata ad hoc all’interno della Direzione Generale Welfare”. Si tratta di “accompagnamento del paziente dai percorsi ambulatoriali fino al ricovero delle ragazze con il coinvolgimento della famiglia”. “Abbiamo previsto di incrementare l’equipe funzionali integrate – dichiara Tironi – di individuare quello che potrà essere paragonato ad un hub, un centro di riferimento per i casi in emergenza da affiancare a una rete più strutturata con diversi punti di riferimento sul territorio lombardo”. Nel confronto con il panorama normativo italiano su sanità e disturbi alimentari Tironi parla di una maggior “completezza nel testo che abbiamo proposto e votato in Lombardia” ma sottolinea anche come ci sia “un disegno di legge simile presentato al Senato”.
La nuova legge lombarda ha ricevuto l’endorsement di una testimonial d’eccezione: Ambra Angiolini, autrice del libro “InFame” dove racconta il rapporto complicato avuto con cibo. “Volevo rinnovare il mio supporto a questa legge finalmente approvata – ha detto la cantante in un video messaggio –. Ora grazie al Centro disturbi alimentari di Gussago a Brescia e anche al dottor Mauro Consolati, organizzeremo un evento, uno spettacolo teatrale che coinvolgerà le ragazze, sia quelle che hanno voluto aderire sin da subito ma anche coloro che proveremo a convincere in futuro. Saranno completamente autogestite, occupandosi in prima persona della drammaturgia, del creare piccoli monologhi, verranno inglobate nella creazione della scenografia e della messa in scena e per fare questo avremmo tanto bisogno di quella parte che non sa bene come gestire da vicino queste malattie, i genitori”. “Sarà un’esperienza formativa – chiude Angiolini –, per tutti noi un modo diverso di andare a guardare le persone: non attraverso la forma del loro corpo ma attraverso qualcosa di più immortale e solido come l’anima, l’amore, i sentimenti e la voglia di vita”.