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Manageritalia con Ciset progetto formativo per settore turistico

Manageritalia con Ciset progetto formativo per settore turistico

(Adnkronos) – Mentre i giovani dei corsi tecnici e professionali sono alle prese con gli esami di maturità (sono 4.142 i maturandi del turismo su 21.463 iscritti negli istituti tecnici per il turismo e negli istituti professionali alberghieri del Veneto) e per le imprese di tutta la filiera turistica continuano le difficoltà nella ricerca di personale, Manageritalia Veneto e Ciset stanno analizzando i dati per comprendere evoluzione e necessità del sistema formativo.  

Manageritalia e Ciset, in partnership con le associazioni delle imprese, hanno infatti dato vita ad un progetto quadriennale che – per analizzare il futuro dei turismi veneti – ha posto al centro il tema sempre più cruciale dei giovani e ha coinvolto anche il sistema formativo. “Il nostro obiettivo – afferma Lucio Fochesato presidente di Manageritalia Veneto – è anche diffondere la cultura manageriale e sostenere i giovani nel loro percorso formativo. In particolare, nel turismo, il più importante settore dei servizi nel Veneto che è in stretta connessione con l’agroalimentare, la moda e l’arredamento”. 

“L’aver ottenuto – dice Michele Tamma, presidente Ciset e docente di Economia d’impresa all’Università Ca’ Foscari di Venezia – la collaborazione di 14 istituti scolastici del Veneto, tra alberghieri e tecnici per il turismo, rappresenta un importante tassello delle attività di indagine e analisi che stiamo conducendo in questo primo anno sul tema della formazione e del lavoro nell’ambito del turismo. Sarà possibile, infatti, disporre di alcuni dati di dettaglio ad integrazione di quelli già significativi forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto. Ma cosa forse ancora più importante, il dialogo che si avvia con i dirigenti scolastici coinvolti ci permetterà di comprendere e interpretare più a fondo alcuni fenomeni che i dati stanno suggerendo, quali ad esempio la mobilità studentesca e lavorativa. Come pure sarà possibile mettere a fuoco quali esigenze le scuole individuano dal loro punto di vista, e quali le aspettative verso gli altri attori coinvolti – imprese e istituzioni – nel miglioramento del processo di formazione e di inserimento lavorativo dei nostri giovani”. 

Il primo anno di analisi riguarda la formazione, il lavoro e le scelte professionali che compiono i diplomati, oltre a valutare che tipo di integrazione c’è tra scuola e impresa o se vi siano condizioni che incidono sui percorsi formativi. Questa analisi può contare sull’apporto dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, utilizzando i dati dell’Anagrafe nazionale degli studenti, costruendo così una mappa precisa dell’offerta formativa turistica nella Regione, che porta a offrire dei corsi sul turismo degli Istituti Tecnici e dei corsi di enogastronomia e ospitalità alberghiera – accoglienza turistica di quelli Professionali. 

Inoltre, è stata avviata una collaborazione con 14 scuole, 7 istituti tecnici e 7 professionali alberghieri. Un campione di scuole importanti nel segmento turistico. Oltre ai dati complessivi sul numero di allievi per età, sesso, cittadinanza, residenza, queste scuole ricostruiranno gli indicatori sui tassi di abbandono scolastico e sui diplomati.  

Soprattutto però, partendo dagli anni scolastici: 2018-19, 19-20 e 2020-21 saranno analizzati gli sbocchi successivi al diploma: dall’occupazione coerente (a tempo determinato o indeterminato) o non collegabile al percorso scolastico, ad attività di tirocinio, al proseguimento degli studi, etc. 

Per quanto riguarda le classi di indirizzo turistico presenti negli istituti tecnici l’analisi riguarda l’Alberti di San Donà, l’Alagrotti di Venezia, il De Amicis di Rovigo, l’Einaudi di Verona, l’Einaudi Gramsci di Padova, il Luzzatto di Portogruaro, il Rigoni Stern di Asiago. Invece, gli istituti alberghieri contattati da Manageritalia e Ciset sono: l’Albertini di Lancenigo di Villorba, l’Artusi di Recoaro, il Barbarigo di Venezia, il Beltrame di Vittorio Veneto, il Carnacina di Bardolino, il Pietro d’Abano di Abano Terme e il Dolomieu di Longarone. 

“La collaborazione diretta delle scuole – prosegue Fochesato – è essenziale. Non servirà solo a raccogliere dati importanti, ma a ragionare insieme su come migliorare i programmi e la vicinanza con il mondo delle imprese turistiche. Ed anche, come sistema pubblico e privato, a cercare di esser più preparati all’appuntamento con le Olimpiadi invernali 2026 e al conseguente nuovo turismo post Milano-Cortina”. 

Queste analisi ed altre ricerche verranno presentate nell’evento del 6 ottobre a Venezia e discusse in una tavola rotonda con imprenditori turistici e dirigenti scolastici, quale risultato del primo anno (dedicato ai giovani e alla loro formazione) del progetto ‘Turismo: giovani, imprese, lavoro. Il Veneto verso Milano-Cortina 2026’.