Giovedì 4 agosto saranno pubblicati i nuovi dati mensili stimati dagli editori, riferiti al mese di giugno 2022 per i quotidiani e i settimanali e al mese di maggio 2022 per i mensili. La società che certifica e divulga i dati relativi alla tiratura e alla diffusione e/o distribuzione della stampa quotidiana e periodica di qualunque specie pubblicata in Italia è l’Ads-Accertamenti Diffusione Stampa.
Una concorrenza inaspettata
Bisognerà, pertanto, aspettare l’autunno per sapere se anche quest’anno, in luglio e agosto, le letture preferite dagli italiani sotto l’ombrellone saranno state come l’anno scorso i settimanali, soprattutto di gossip, o, come lasciano intendere alcuni evidenti segnali, l’estate 2022 sarà ricordata come quella in cui la stampa un tempo definita popolare o familiare ha dovuto cedere lo scettro a un concorrente inaspettato che lo ha sconfitto sul suo stesso terreno, quello del pettegolezzo: il quotidiano, anche “autorevole”.
Come ha scritto Michele Serra in una sua “Amaca” su Repubblica, infatti, non esiste più una netta distinzione tra Bolero (storico settimanale che usciva in Italia negli anni Sessanta, ndr) e Le Monde, tanto che “l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, stai cercando notizie sulla politica cinese e ti ritrovi sulle soglie del “prestigioso resort” dove festeggiano Paola e Francesca, chiedi che cosa pensa Erdogan di Putin e ti dicono cosa pensa Malgioglio del rap, è come ordinare alla cieca in un ristorante in cui sei entrato senza volerlo“.
La situazione dei settimanali in edicola
Un tempo questo menù era appannaggio dei settimanali di cronaca rosa (la definizione che ha preceduto quella poi sempre più utilizzata di gossip), tanto che il numero delle testate in edicola si è moltiplicato. Non tutte le testate sono censite dall’Accertamento diffusione stampa (è l’editore che deve presentare domanda e l’iter per la certificazione può durare anche due anni), che ha un costo anche abbastanza elevato. L’adesione all’Ads è però una garanzia per gli investitori pubblicitari che, conoscendo le copie che ogni giornale vende in edicola (oltre a quelle che vende in abbonamento, alle copie omaggio e alle copie digitali) possono pianificare basandosi su numeri reali.
Nel mondo del gossip esiste però un sottobosco di testate che spesso passano di mano tra editori che editori non sono (in alcuni casi hanno anche problemi con la giustizia) le cui uniche tirature rese note sono quelle di quei giornali pubblica. Dati ovviamente gonfiati per circuire i potenziali inserzionisti. In edicola attualmente si contano almeno una ventina di testate di gossip (qualche anno fa avevano raggiunto la cifra monstre di 34).
E, mentre alla fattura di Oggi o Gente, per citare le due testate storiche, lavorano decine di giornalisti e grafici; nei settimanali semisconosciuti che comunque vengono esposte assieme ai nomi “nobili” del settore, si utilizzano al massimo due o tre persone che lavorano senza garanzie.
I dati di vendita dei settimanali
Tornando alle cifre, gli ultimi dati di vendita disponibili sono relative a maggio 2022. Vediamole in dettaglio. A guidare la classifica con 300.125 copie è il Settimanale DiPiù (Cairo Editore), seguito dal Settimanale Nuovo (ancora Cairo) con 135.300 copie. Gente, con 135.048 copie, batteva lo storico concorrente diretto Oggi, che vendeva 107,220 copie. Grand Hotel in maggio ha venduto 74,013 copie, mentre un’altra testata storica, Confidenze si attestava su 26.600 copie.
Numeri invece molto bassi per Chi (Mondadori). 78.475 copie, nonostante la continua presenza del suo direttore Alfonso Signorini in tv anche come conduttore di reality show (tutti i concorrenti, al termine della loro esperienza sono “blindati”. La loro prima intervista deve essere rilasciata obbligatoriamente al settimanale mondadoriano).
Calo delle vendite per tutti i settimanali
Il dato di DiPiù non tragga in inganno. Le vendite sono sempre molto alte, ma in due anni ha perso 100mila copie e anche Settimanale Nuovo nel 2018 vendeva 192.952 copie. Il trend in discesa accomuna tutte queste pubblicazioni.
Uno dei fattori è sicuramente il proliferare dei siti di pettegolezzo o le nutrite sezioni gossip di testate online come Fanpage, ma il fenomeno più interessante, quello su cui ironizzava Michele Serra, è che ormai la cronaca rosa ha invaso i quotidiani, anche quelli più blasonati.
Spazio al gossip anche sui quotidiani più autorevoli
Basta vedere la quantità di articoli pubblicati anche da Corriere della Sera e Repubblica sul matrimonio tra Francesca Pascale ex compagna di Silvio Berlusconi, e Paola Turci; o tutta la separazione minuto per minuto di Ilary Blasi e Francesco Totti.
Anni fa un titolo come Reinhold Messner e Diane Schumacher: «I 36 anni di differenza? Lei se la caverà senza di me» avrebbe trovato spazio su un settimanale, non certo sul Corriere della Sera. O sarebbe stato inimmaginabile sulla Repubblica diretta da Eugenio Scalfari questo titolo: Ilary Blasi si separa da Totti e Lenor cambia la pubblicità.
Scriveva ancora Michele Serra nella sua Amaca: “A me, che ho una certa età, incute un certo spavento il mishmash attuale. E’ un po’ come se Bolero e Le Monde si fossero fusi, e tutti gli editori fossero lo stesso editore; e tutti i lettori lo stesso lettore. Preferivo come era prima, c’era una chiarezza merceologica che garantiva il cliente. Se comperavi Le Monde ti sentivi al riparo dal gossip, se comperavi Bolero avevi la certezza di non doverti sorbire gli editoriali, pallosissimi, degli intellò. Viene da chiedersi se Serra legga la Repubblica.