Brunetta lascia Forza Italia, il politico condanna l’astensione al voto di fiducia: “Ha tradito la sua storia e i suoi valori”. La crisi di Governo continua a creare crepe e defezioni nei partiti italiani. Ecco i motivi della decisione del Ministro della Pubblica Amministrazione.
Brunetta lascia Forza Italia, critica l’astensione: “Ha tradito la sua storia e i suoi valoti”
La crisi del Governo Draghi continua a dividere le forze politiche italiane. Il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha deciso di lasciare Forza Italia dopo l’astensione del partito di centrodestra dal voto di fiducia in Senato. In una nota ufficiale, il politico ha condannato duramente il suo ormai ex partito, reo a sua detta di aver rinnegato la sua identità: “Non sono io che lascio, ma è Forza Italia, o meglio quel che ne è rimasto, che ha lasciato se stessa e ha rinnegato la sua storia. Non votando la fiducia a Draghi, il mio partito ha deviato dai valori fondanti della sua cultura: l’europeismo, l’atlantismo, il liberalismo, l’economia sociale di mercato, l’equità, i cardini della storia gloriosa del Ppe, a cui mi onoro di essere iscritto, integralmente recepiti nell’agenda Draghi e nel pragmatismo visionario del Pnrr”.
Il Ministro: “È da irresponsabili anteporre i propri interessi a quelli del paese”
Nella nota, Brunetta continua la sua critica a Forza Italia: “Sono fiero di aver servito l’Italia da ministro di questo Governo. Sono degli irresponsabili coloro che hanno scelto di anteporre l’interesse di parte all’interesse del Paese, in un momento così grave. I vertici sempre più ristretti di Forza Italia si sono appiattiti sul peggior populismo sovranista, sacrificando un campione come Draghi, orgoglio italiano nel mondo, sull’altare del più miope opportunismo elettorale. Io rimango dalla stessa parte. Dalla parte dei tanti cittadini increduli che mi stanno scrivendo e chiamando, gli stessi che nei giorni scorsi si sono appellati a Draghi perché rimanesse alla guida del Governo”.