Ombre russe sulla campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Sospetti sui tre partiti che hanno propiziato la caduta del governo di Mario Draghi (Lega, M5s, Forza Italia); e ora anche una rivelazione da parte del quotidiano La Stampa. Il giornale torinese, in un retroscena a firma di Jacopo Iacoboni, dà conto di contatti, avvenuti alla fine di maggio, tra il discusso consigliere per i rapporti internazionali del leader del Carroccio Antonio Capuano e Oleg Kostyukov, “importante funzionario dell’ambasciata russa” a Roma.
Borghi del Pd attacca
Iacoboni cita fonti dell’intelligence e riporta stralci di documenti dei servizi e riporta che il diplomatico russo avrebbe chiesto a Capuano “se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo”.
Come prevedibile, la bomba deflagra nel pieno della campagna elettorale estiva. Il centrosinistra va all’attacco, mentre dalla Lega arrivano solo deboli smentite. “Io la penso come il mio segretario Enrico Letta – commenta con true-news.it il deputato del Pd e membro del Copasir Enrico Borghi – che ha posto il tema degli scenari inquietanti tratteggiati dall’articolo de La Stampa”.
Salvini ha il dovere di chiarire
Scenari inquietanti su cui bisogna fare immediata chiarezza, secondo il parlamentare e responsabile delle Politiche per la sicurezza del Pd. A maggior ragione durante la campagna elettorale. I dem colgono la palla al balzo e attaccano a testa bassa Salvini.
“Salvini ha il dovere di smentire che ci siano questo tipo di legami con gli apparati dello stato russo. E soprattutto ha il dovere di chiarire sul fatto che addirittura si sarebbe discusso già a fine maggio di una messa in crisi del governo”, incalza Borghi nel suo colloquio a caldo con true-news.it.
Il Copasir se ne occuperà
Il parlamentare Borghi è anche membro del Copasir, il Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Organo che vigila ed esercita il controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti italiani. “Noi abbiamo chiesto che il Copasir si occupi della vicenda in un’audizione con Elisabetta Belloni (capo del Dis ndr).
L’appuntamento è già calendarizzato per la settimana prossima, mercoledì. E noi in quella sede porremo le nostre condizioni e chiederemo di rendere conto rispetto ai contenuti dell’articolo pubblicato da La Stampa”, informa Borghi. Ma non solo, il tema e più ampio. “Chiederemo anche approfondimenti, più in generale, sul tema delle interferenze della Russia nella nostra campagna elettorale. Dato che mi sembra una tematica più che mai attuale”, insiste il deputato del Pd.
Putin deve essere stigmatizzato, non coccolato
Che poi stigmatizza la mancata smentita da parte di Salvini della ricostruzione giornalistica di Iacoboni. Il segretario della Lega, infatti, in mattinata ha spiegato: “Noi non mettiamo in discussione la nostra alleanza con la Nato, ma vogliamo anche buoni rapporti con Putin”. Parole che provocano la reazione di Borghi. “Sinceramente questa non mi pare una smentita”, dice a True-News.it. Quindi infilza l’ex ministro dell’Interno: “Non so se sia opportuno avere buoni rapporti con un autocrate che ha invaso uno Stato libero e indipendente. E che sta provocando migliaia di vittime tra la popolazione civile inerme. Un autocrate la cui azione ha generato una crisi energetica, alimentare e produttiva che sta facendo danni all’Occidente”. Infine il monito a Salvini: “Putin deve essere stigmatizzato, non coccolato”.