(Adnkronos) – L’Ail, Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma, in occasione della Giornata mondiale della leucemia linfatica cronica del primo settembre lancia la campagna ‘La linea delle emozioni’, realizzata da McCann Health grazie al contributo incondizionato di Abbvie. Il progetto si rivolge ai pazienti che convivono quotidianamente con la malattia e ai loro caregiver – si legge in una nota – e vuole dar voce a tutte le storie e le emozioni legate al loro percorso di cura, dalla diagnosi alla terapia. Vivere con la leucemia linfatica cronica è un flusso di emozioni e dal primo settembre al 31 ottobre sarà possibile esprimerle sulla piattaforma dedicata al progetto.
Giovedì 1 settembre alle 11 sarà presentata in diretta streaming sul sito web lalineadelleemozioni.it la piattaforma e verranno raccontati tutti i dettagli e gli step del progetto Ail. All’evento parteciperanno Antonio Cuneo, professore ordinario di Ematologia dell’Università degli Studi di Ferrara; Pino Toro, presidente nazionale Ail, e Felice Bombaci, referente Gruppi Ail pazienti.
La leucemia linfatica cronica (Llc) – ricorda l’Ail – è una neoplasia ematologica che consiste in un accumulo di linfociti nel sangue, nel midollo osseo e negli organi linfatici (linfonodi e milza). Nella Llc uno di questi linfociti (solitamente un linfocita B) subisce una trasformazione maligna e produce un clone linfocitario, cioè un insieme di un gran numero di cellule uguali tra loro che non rispondono più agli stimoli fisiologici e diventano immortali, continuando a riprodursi e accumularsi. La Llc è la forma di leucemia più frequente negli adulti in Occidente e l’incidenza è stimata in 5 casi ogni 100mila persone. La malattia è tipica dell’età più avanzata, con il 40% delle diagnosi effettuate oltre i 75 anni e solo il 15% entro i 50 anni. L’età media alla diagnosi è di circa 70 anni, con una leggera prevalenza degli uomini rispetto alle donne.
Il decorso della patologia è estremamente eterogeneo, prosegue la nota. Accanto a forme di malattia che rimangono stabili per anni, si presentano forme aggressive che evolvono rapidamente. Nella gran parte dei casi è comunque una malattia che progredisce lentamente e, nel caso dei pazienti più anziani (con più di 75 anni), può essere difficile riscontrare una differenza dell’aspettativa di vita rispetto alla popolazione generale.
A fronte della complessità della malattia, la strategia terapeutica deve essere valutata in relazione a molti fattori, primi fra tutti lo stadio di malattia. Lo scenario terapeutico è stato rivoluzionato negli ultimi anni dall’avvento degli inibitori tirosin-chinasici specifici come l’idelalisib, inibitore delle PI3Kdelta, e soprattutto l’ibrutinib, inibitore della tirosin-chinasi di Bruton. Tali inibitori agiscono bloccando vie di proliferazione dei linfociti, che sono molto attive nella Llc, risultando così nell’arresto della crescita delle cellule leucemiche. L’avvento di venetoclax – inibitore di BCL2 che agisce favorendo le vie di morte cellulare dei linfociti della Llc – ha rappresentato poi un enorme passo avanti, con risultati molto positivi, da solo o in combinazione, sia in pazienti recidivati sia in linea precoce.