di Sara Greta Passarin
A mezzogiorno di oggi, in maniera del tutto inaspettata, Rousseau getta una vera e propria bomba in casa Cinque Stelle: il nuovo manifesto chiamato “ControVento” finalizzato a rifondare il M5S. Se non è una dichiarazione per creare un nuovo partito, completamente estraneo alla mutazione grillina, di sicuro poco ci manca. Si mormora che i vertici del Movimento, completamente all’oscuro dell’operazione, vedano l’iniziativa come una “dichiarazione di guerra”. Per ora la proposta si presenta come un modo per ricostruire il Movimento che fu, ma l’iniziativa di Davide Casaleggio pare davvero chiarissima. Leggendo il manifesto, che molto piacerà ai seguaci di Di Battista, si trovano molti concetti del Movimento originario (predicati in primis dal fondatore Gianroberto Casaleggio): ritorno alle idee ribelli, nessuna differenza tra destra e sinistra, coraggio di andare “ControVento”. Ed è anche solo da questo termine che già si può comprendere il progetto.
“Basta sogni moderati”
Si legge infatti nel manifesto che “non è più tempo di sogni moderati” aggiungendo che si deve a tornare “ad anteporre le idee alle persone, le riforme alle poltrone, l’esempio personale al cambiamento che vogliamo vedere negli altri”. In un momento quindi in cui si discute, per lo meno tra i vertici 5 stelle, di un nuovo contratto di servizio tra Casaleggio e il Movimento Cinque Stelle (che punta a depotenziare Rousseau), il figlio del fondatore risponde così, chiamando a raccolta gli iscritti e cercando di portarli dalla sua parte. Consapevole che i delusi dal governo Draghi, all’interno della base grillina, sono parecchi (il 40% ha votato No a Draghi su Rousseau). E quale momento migliore, a questo punto, per aprire la strada a qualcosa di nuovo? Il presidente dell’Associazione Rousseau Davide Casaleggio, da mesi in rotta con Beppe Grillo, potrebbe avere bisogno di un po’ di tempo per rendere concreto il progetto. Ma la strada pare tracciata e Casaleggio ha lanciato la sua sfida: non mi volete più nel Movimento? Volete fare un “trapianto di cuore” al progetto delle origini, rinunciando a Rousseau? Benissimo, allora farò un partito nuovo e porterò via con me tutti gli iscritti e il contenitore della democrazia diretta. Già perché, dettaglio non da poco, i nomi e i dati dei militanti del Movimento li conosce solo Casaleggio e la sua associazione Rousseau. Non Beppe Grillo, non Luigi di Maio e nemmeno il reggente Vito Crimi.
Il primo interessato al nuovo progetto, che potrebbe nascere, come già anticipato da True-News, sull’asse Roma-Milano é Alessandro Di Battista. Il quale per ora non si è ancora espresso ma che assiste all’iniziativa dall’esterno. E ovviamente potrebbero guardare a “ControVento” anche tutti i parlamentari espulsi dal M5S in questi giorni (e non sono pochi).
Nel frattempo i pentastellati fedeli a Beppe Grillo sono in allarme e stanno arrivando le prime reazioni. Mirella Liuzzi, ex sottosegretaria allo sviluppo economico, in un tweet prende atto che “Rousseau, un servizio a disposizione del M5S e finanziato dagli eletti, ha deciso di creare un partito autonomo. Buona fortuna e buon percorso”. E la situazione è talmente caotica che sta rimbalzando l’ipotesi, tra i parlamentari fedeli a Grillo, di disiscriversi in massa da Rousseau.
Francesco Berti invece, deputato vicino a Casaleggio, vede di buon occhio la proposta e in un tweet afferma che bisogna “evolversi ma non stravolgersi, Rousseau e Movimento 5 stelle sono inseparabili”.