L’imbarazzante prestazione di Marassi getta una luce preoccupante su tutta l’estate della Juventus. Non solo il pareggio, che mette i bianconeri in scia alle prime della classe seppure con un punteggio migliore dal punto di vista numerico rispetto ad un anno fa (non che ci volesse molto visto il disastro del 2021), ad aprire riflessioni in casa Juve ora è l’andamento di gioco e costruzione del progetto. La partita con la Sampdoria ha ricordato per povertà assoluta di contenuto l’amichevole con l’Atletico Madrid, autentico campanello d’allarme del mese di agosto: troppo poco, anzi nulla, e non può essere solo colpa della sfortuna e dei ko di Pogba e Di Maria.
Alla Continassa non è sfuggito il nervosismo di Allegri
Alla Continassa non è sfuggito il nervosismo di Allegri, sul banco degli imputati per l’incapacità a dare un gioco decente alla squadra. Lui rifiuta il ruolo di capro espiatorio e alcuni messaggi lanciati sono state vere stilettate per Cherubini e Arrivabene. Ad esempio, Max considera di avere in rosa troppi giocatori non pronti per essere vincenti e da Juventus, ragazzi su cui non può contare immediatamente come Miretti, Fagioli e po stesso Kean, pagato profumatamente un anno fa all’atto della partenza di Ronaldo. Il modo in cui nel post partita ha sottolineato l’esistenza delle famose “categorie” e ha sottolineato pubblicamente errori di impostazione di Miretti e Kean è parso come un richiamo netto: con questi non si va da nessuna parte.
Peccato che la Sampdoria non fosse il Real Madrid
Peccato che la Sampdoria non fosse il Real Madrid e gli stenti siano stati a tratti imbarazzanti, figli di una mancanza totale di idee e schemi. Riflessioni aperte anche internamente, ora che si affronta l’ultima fase di un mercato che è stato fin qui scintillante ma non può non tenere conto anche di parametri economici. Ad esempio, se Depay chiede la luna non arriverà mentre Milik serve solo come vice Vlahovic lasciando corta la coperta davanti. E a centrocampo manca disperatamente un regista mentre dietro ci sono segnali di scollamento preoccupanti anche se numericamente il reparto e’ completo (ma Gatti viene prima o dopo Rugani nelle gerarchie?).
Non è detto che Arrivabene e Cherubini facciano la stessa analisi di Allegri
Non è detto che Arrivabene e Cherubini facciano la stessa analisi di Allegri, insomma. E soprattutto non è detto che siano disposti a vedere Vlahovic come a Marassi e come troppe volte isolato rispetto al resto della squadra e classificato dal tecnico nella categoria ‘giovani che devono imparare a stare in campo’. E’ stato pagato oltre 80 milioni di euro a gennaio e non può diventare un problema e non una risorsa, tocca ad Allegri trovare la quadra e in fretta. Nel week end che arriva c’è la Roma di Mourinho, poi le ultime ore di mercato. L’aria che tira non è buona e un passo falso farebbe riesplodere definitivamente antiche criticità: ecco perché Allegri non può fallire. Da qui in poi anche il suo maxi contratto da 9 milioni netti fino al 2025 diventa un tema di riflessioni non solo tra i tifosi: ha avuto carta bianca sul progetto, deve dare qualche segnale che non sia solo di scontento per quello che ha in mano. Che non è poco, anche se incompleto e colpito dalla sfortuna.