Riscaldamento a scuola, si corre ai ripari in caso di razionamento del gas: si parla di settimana corta. Tra le ipotesi prese in considerazione per ridurre i consumi c’è la riduzione della settimana scolastica a 5 giorni. I presidi sono preoccupati: troppo poco tempo per riorganizzarsi.
Riscaldamento a scuola, in caso di razionamento gas si parla di settimana corta
Si continua a lavorare per far fronte all’emergenza dei rincari del prezzo del gas naturale, che negli ultimi giorni ha raggiunto l’assurdo picco di 339 euro al Megawattora. Il Governo è al momento impegnato a studiare una serie di proposte per ridurre quanto più possibile il consumo di gas ed energia. A fare le spese di eventuali politiche di razionamento potrebbero essere proprio le scuole. Una delle ipotesi prese al momento in considerazione è infatti quella di introdurre la settimana corta nelle scuole medie e superiori. Niente più scuola il sabato, ma solo per cinque giorni, da lunedì a venerdì, come in molti istituti elementari, in modo da poter tener spenti i riscaldamenti nel weekend. Si tratta di un’ipotesi che spaventa molti dirigenti scolastici, che si ritroverebbero costretti a riorganizzare completamente tutto il calendario scolastico in pochissimo tempo.
Settimana corta, la parola va ai Comuni: le soluzioni alternative
Come attesta anche il Corriere della Sera, l’ultima parola sulla questione non spetta al Governo in ogni caso. Saranno i Comuni a prendere la decisione finale sulle politiche di razionamento riguardanti le scuole. Molti esponenti degli enti locali hanno ascoltato i dubbi dei presidi e si sono già detti poco convinti dalla proposta. Tra le altre proposte avanzate dal Governo vi è quella di ridurre di due settimane il periodo in cui è possibile accendere i riscaldamenti. In ambito scolastico, si propone di abbassare la temperatura di un paio di gradi, così da risparmiare gas.