Il Ministero della Transizione Ecologica ha elaborato il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas. Il dicastero di Roberto Cingolani ha prodotto un documento con le linee guida “per ridurre i rischi connessi a una potenziale interruzione totale dei flussi dalla Russia durante il prossimo inverno; nonché rispondere alle richieste europee in termini di riduzione dei consumi per il periodo 2022-2023, è opportuno attuare sin da subito misure di contenimento dei consumi nazionali di gas”. Ecco cosa contiene il vademecum.
Gli obiettivi del Piano
Il conflitto tra Russia e Ucraina – si legge nel documento – ha posto la necessità di adottare misure d’urgenza per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali. Il gas russo nel 2021 ha rappresentato li 40% del fabbisogno nazionale: 29 miliardi dei 76 miliardi di Smc consumati.
Gli obiettivi che il MITE si propone con questo documento sono due. In primis, assicurare un elevato grado di riempimento degli stoccaggi per l’inverno 2022- 2023; così da evitare ripercussioni in caso di anticipata interruzione di flussi dalla Russia, con mancato o insufficiente riempimento. E poi diversificare rapidamente la provenienza del gas importato. Massimizzando l’utilizzo delle infrastrutture disponibili e aumentando contestualmente la capacità nazionale di rigassificazione di GNL.
Oltre 5 miliardi di metri cubi di gas risparmiati
Un risparmio stimato in 5,3 miliardi di metri cubi. Frutto di 2,1 miliardi prodotto dalla massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas; e 3,2 miliardi con risparmi connessi al contenimento del riscaldamento.
A questi si aggiungono le misure comportamentali con campagne di sensibilizzazione per un consumo più virtuoso. “Si tratta di una prima previsione di misure di contenimento, che potranno essere integrate con quelle di riduzione dei settori industriali, in particolare energivori”. Per questo, è stato aperto un confronto con Confindustria e Snam.
Riduzioni dei consumi di gas per arrivare al 90% di stoccaggio
La riduzione dei consumi sarà attuata entro il mese di settembre; modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale. E’ prevista la riduzione di un grado negli edifici. Da 17 con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili; da 19 con più o meno 2 gradi di tolleranza per tutti gli altri edifici. L’accensione del riscaldamento viene ridotta di 15 giorni e di 1 ora nella durata giornaliera di accensione. Sono escluse dal regolamento le utenze sensibili ovvero ospedali e case di ricovero.
L’insieme delle misure adottate per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas e “la risposta degli operatori coinvolti hanno consentito di raggiungere al 1° settembre 2022 un livello di riempimento degli stoccaggi di circa 83%. Tale valore, in linea con l’obiettivo di riempimento del 90% e anche superiore, è fondamentale per disporre di margini di sicurezza del sistema gas e affrontare il prossimo inverno” viene riassunto nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale.
Rigassificatori e rinnovabili
“L’obiettivo del governo è quello di arrivare ad avere in esercizio entro i primi mesi del 2023 il primo rigassificatore galleggiante; successivamente e comunque entro il 2024, anche il secondo impianto”. Il piano del Mire reputa i rigassificatori “fondamentali soprattutto per poter affrontare l’inverno 2023-2024; considerato che con molta probabilità gli stoccaggi saranno pienamente utilizzati nella stagione invernale 2022-2023 e dunque occorrerà ricostituire adeguatamente le riserve”.
Nei piani del Governo lo sviluppo delle fonti rinnovabili rimane infatti un fattore strategico. Con cui ridurre la domanda strutturale di gas di circa 2 miliardi di Smc; oltre che le emissioni di CO2. Il governo continua conferma gli impegni di decarbonizzazione per il 2030. Prevede poi lo sviluppo di impianti per la produzione di energia elettrica rinnovabile offshore e onshore; per circa 8 GW l’anno a regime dal 2023.